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domenica 23 maggio 2010

CAPACI, 23 maggio 1992

" Migliaia di ragazzi in piazza a Palermo un saluto alla bara del giudice Falcone,
hanno bisogno di una risposta. Hanno bisogno di protezione.
I ragazzi son stanchi dei boss a potere;
i ragazzi non possono stare a vedere, la terra sulla quale crescerà il loro frutto bruciato ed ad ogni loro ideale distrutto.
I ragazzi denunciano chiunque acconsenta col proprio silenzio un’azione violenta.
I ragazzi son stanchi e sono nervosi, in nome di Dio a fanculo i mafiosi.
I ragazzi denunciano chi guida lo stato per non essersi mai abbastanza impegnato, a creare una via per chi vuole operare, senza esser costretto per forza a rubare,
per creare una via per gli uomini onesti, per dare ai bambini valori robusti che non crollino appena si arriva ai 18, accorgendosi che questo mondo è corrotto.
I ragazzi non credono alcuna parola di quello che oggi c’insegna la scuola.
I ragazzi diffidano di ogni proposta non stanno cercando nessuna risposta, ma fatti, giustizia, rigore morale da parte di chi calza questo stivale.
I ragazzi hanno il tempo che gli tiene in ostaggio, ma da oggi hanno deciso di farsi coraggio, cultura di pace, coraggio di guerra, il coraggio di vivere su questa terra e di vincere qui questa nostra battaglia, perché quando nel mondo si parli d’Italia non si dica soltanto la mafia, i mafiosi,
perché oggi è per questo che siamo famosi,
ma l’Italia è anche un’altra, la gente lo grida:
i ragazzi son pronti per vincere la sfida".
Lorenzo Cherubini
(Jovanotti)

 

8 commenti:

  1. come disse il buon Bufalino: "Per sconfiggere la mafia è necessario un esercito di maestri elementari"...

    Grazie per il passaggio, a rileggerti! ;)

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  2. T'avevo lasciato un commento, è scomparso...mah, blogger ogni tanto fa di testa sua

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  3. Cawarfidae speriamo che l'esercito di cui parli non si disamori... A presto.

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  4. Mirella, che rabbia quando succede!! Se hai voglia riscrivilo...Bacio.

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  5. Se aveste visto stamanea piazza magione, nel quartiere dove è nato Falcone,quanti alunni delle scuole elementari di tutta Italia.Uno spettacolo bellissimo e commovente del quale bisogna ringraziare proprio la disponibilità degli insegnanti che si sobbarcano una faticaccia e la responsabilità di portar da lontano, Modena,Isernia,L'Aquila,Benevento e tante altre città geograficamente lontane da Palermo,bambini piccolissimi e carichi d'entusiasmo dopo un lungo viaggio.

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  6. Grazie Mirella per questa testimonianza. Ti assicuro che ero là anch'io: vi ho pensato tantissimo.

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  7. Io sono palermitano. Il giorno delle bombe c'era scirocco. Non so...lo scirocco accompagna le tragedie della mia città come se fosse un'ineluttabile costante. Ricordo che nell'aria,a Palermo, non volava una mosca, il silenzio era squarciato dal suono delle volenti e delle ambulanze, nella nostra testa c'era una domanda e una risposta: Perchè? Perchè è il nostro destino. Domani si ricomincia, con qualche persona, qualche testa, qualche verità in meno. E lo scirocco lascerà il posto ad una fresca brezza marina. Nell'aria, la sconfitta rassegnata di una città e dei suoi abitanti.

    Io credo che oltre agli insegnanti, sono i genitori a dover trasmettere ai propri figli i valori della trasparenza, dell'amore e del rispetto ma anche della ribellione a chi blocca le teste delle persone e gioca perversamente con la manipolazione ed il sopruso.
    Ciao cara!

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  8. La risposta che vi siete dati quel giorno, "Perchè è il nostro destino", è davvero terribile . E lo è di più perchè mi rendo conto che solo quello potevate pensare.
    Ma, come dici anche tu poco più sotto,dobbiamo tener salda la tensione educativa: scuola e famiglia alleate il più possibile e a qualunque costo. Cosicchè lo scirocco possa essere solo quello che è: un vento caldo.
    P.S.: non amo molto lo scirocco. Mi annebbia i pensieri.

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Considerazioni, riflessioni e commenti sono molto graditi. Grazie.

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