... "al nusèin" , il più diffuso dei liquori "fatti-in-casa" modenesi.
Il noce, dai cui malli si ottiene dopo una macerazione in alcool di quaranta giorni , ha fama di pianta sacra fin dalla notte dei tempi.
Il noce, dai cui malli si ottiene dopo una macerazione in alcool di quaranta giorni , ha fama di pianta sacra fin dalla notte dei tempi.
Botanicamente è classificato come "Junglas Jovis" proprio per la definizione che aveva in epoca classica: la ghianda di Giove.
Questo albero ha da sempre goduto di fama fausta o nefasta, a fasi alterne.
I popoli della Britannia, in epoca di conquista romana, avevano una particolare venerazione per il mondo arboreo e per il noce in particolare.
Nella notte di mezza estate, compivano riti misteriosi ed una bevanda particolare li rendeva straordinariamente euforici.
Le narrazioni viaggiarono oralmente in lungo e i largo ovunque.
Quando i Longobardi, intorno al VII secolo, scesero nella nostra penisola, si portarono dietro il bagaglio delle loro pagane credenze e dei loro misteriosi rituali.
Con il loro avvento ebbe inizio la storia leggendaria del noce come testimone notturno di spiriti e di streghe.
Solstizio d'estate 21/24 giugno, S. Giovanni
(Le noci, i falò e la raccolta delle erbe)
artemisia aglio
ruta
rosmarino
...e altre ancora.
Nella notte tra il 23 e il 24 giugno ,la notte di San Giovanni, nelle campagne si usava bruciare le vecchie erbe nei falò e andare alla raccolta delle nuove oltre che mettere in atto diversi tipi di pratiche per conoscere il futuro secondo il detto " San Giovanni non vuole inganni".
La mia nonna mi narrava di pratiche propiziatorie per la nuova e bella stagione legate a questa notte e alla sua "guazza" cioè la rugiada notturna.
Saltare aldilà del falò permetteva di esprimere desideri di cambiamento nella propria vita.
Un mazzolino di erbe sotto il cuscino favoriva i sogni premonitori.
Una chiara d'uovo, messa nell'acqua di un bicchiere ed esposta alla "guazza" di questa notte magica, assumeva forme bizzarre nelle quali si poteva leggere il futuro amoroso.
Ma (ed è di questo che voglio raccontare) soprattutto
si raccoglievano le noci acerbe per preparare
Le noci(verdi ed acerbe)per questo liquore dall'altissimo potere digestivo debbono essere raccolte durante la notte del 24 giugno, il giorno in cui un tempo si festeggiava il solstizio d'estate e che oggi ricorda religiosamente la figura di san Giovanni Battista.
Da alcuni anni non mi dedico più alla sua produzione ma ho finito la scorta.
Quindi ho rispolverato la ricetta....la mia...
Va considerato che praticamente ogni famiglia modenese applica personali varianti! Chi non mette il limone, chi mette chicchi di caffè, chi usa un numero maggiore o minore di noci, chi usa anche basilico, o menta, o salvia....
ventuno noci acerbe (quindi ancora avvolte nel mallo verde e bagnate dalla "guazza" del 24 giugno), un litro di alcool a 90°,
una decina di chiodi di garofano,
un pezzetto di cannella,
la buccia di un limone biologico (solo la parte gialla!),
un mezzo litro scarso di vino bianco leggermente abboccato , 250 grammi di zucchero.
Una decina di noci le taglio a metà e le rimanenti in quattro parti.
una decina di chiodi di garofano,
un pezzetto di cannella,
la buccia di un limone biologico (solo la parte gialla!),
un mezzo litro scarso di vino bianco leggermente abboccato , 250 grammi di zucchero.
Una decina di noci le taglio a metà e le rimanenti in quattro parti.
Mi procuro un bel vaso di vetro capiente abbastanza da contenere le noci, i chiodi di garofano, la cannella e l'alcool.
Lo chiudo ermeticamente e lo espongo a sud, dove possa ricevere il sole a lungo nel corso della giornata, per quaranta giorni e ricordandomi di agitarlo giornalmente.
Dopo quaranta giorni preparo lo sciroppo sciogliendo lo zucchero nel vino, a freddo, agitando energicamente.
Metto tutto insieme(noci, alcool, chiodi di garofano, cannella, sciroppo di zucchero e vino) in un altro vaso di vetro .
Chiudo ermeticamente e ripongo al buio fino a Natale.
A quel punto il nocino sarà pronto.
Si filtra e si imbottiglia...ma occorre lasciarlo riposare almeno un altro mese prima di gustarlo.L'invecchiamento lo migliora. Non ama la luce.
Chiedete in giro.
Come dicevo prima , praticamente ogni famiglia modenese ha da dire la sua sul nocino.
Proprio come per i tortellini.
Ma questa è un'altra storia e la riservo per un'altra volta.
Tutto questo gran parlare di soltizio estivo, erbe, falò, danze ....mi ha riportato alla mente un bel film di qualche anno fa: "Ballando a Lughnasa". L'ho visto solo io?
Ciao Sandra, che bello questo post sulle erbe! Sai che il nocino, anni fa, lo facevo anch'io? Da ragazza abitavo in collina ed avevamo un bellissimo noce. Ne ho ancora una bottiglia super-invecchiata..chissà se sarà ancora bevibile!
RispondiEliminaBuona fine settimana
Carmen
Ciao Sandra,
RispondiEliminaquesto film non l'ho visto e non me lo posso perdonare visto che la streep è la mia musa.Dovrò rimediare.Complimenti per il post.
ho la stessa ricetta di una signora mantovana,ma senza limoner.ciao buona domenica
RispondiElimina@ Carmen: la bottiglia di nocino superinvecchiato è sicuramente bevibilie!!!
RispondiElimina@Mimì: anche qui il film di cui sopra è uscito solo nei circuiti minori...misteri della distribuzione. Forse lo trovi in DVD.
Ciao Graziella. Eh sì, ne esistoni innumerevoli varianti.Buona domenica anche te.
RispondiEliminaChe post interessante! Non pensavo che ci volesse tanto tempo e pazienza per preparare questo liquore.Io so fare il limoncello ma i tempi sono decisamente ridotti-
RispondiEliminaBuona domenica!!!!!
Quello che ti diceva la tua nonna fa parte anche dei miei ricordi: la mia nonna materna era di Sassuolo, perciò certe tradizioni le conosceva e ce le raccontava e, il nocino, era una prelibatezza per lei.Non l'ho fatto mai... ma non saprei neppure dove andare a raccogliere le noci. .. ti lascio il mio augurio di buona domenica. Baci
RispondiEliminaCiao Erika. Il nocino richiede un po' di pazienza, è vero! E ti dirò che , pur senza modificare ingredienti ed azioni, il risultato non è mai lo stesso.
RispondiEliminaBuona domnica anche a te.
Ciao Paola, anche per me non è più come un tempo: non conosco nessuno che possa donarmi le noci del suo albero. Però qui la tradizione per questa preparazione è ancora forte e le noci verdi si trovano al mercato e anche alla coop!
RispondiEliminaSei un pochino-ino modenese pure tu eh eh eh!
Buona domenica.
Beh, diciamo che sono un gran miscuglio: sono un pochino modenese, e anche romagnola(nonno materno) e anche umbra( nonna paterna e mio padre), napoletana e spagnola( avi paterni)...ma sono elbana, e soprattutto mi sento toscana.^___^ ciao ciao ..
RispondiEliminaCiao Sandra,quante cose che ho imparato in pochi minuti..grazie sei sempre splendida!
RispondiEliminaBuona serata.
Grazie Adamus! E su con la vita...la settimana che inizia ora passerà via liscia . Coraggio.
RispondiEliminaCome sono suggestivi i tuoi racconti, le tue evocazioni, tra l'arboreo, il magico, la tradizione e, in fondo, la storia.
RispondiEliminaA presto.
ciao Sandra, il tuo blog e' carinissimo, ha il sapore di un tempo che ormai non c'e' piu' ....
RispondiEliminasembra sentire gli odori dei fiori e delle piante incontaminate!!! E poi il nocino, buonissima ricetta. ciao a presto! :)
Ciao Nanù, benvenuta e grazie!!
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