" E voi, imparate che occorre vedere
e non guardare in aria; occorre agire
e non parlare. Questo mostro stava
una volta per governare il mondo!
I popoli lo spensero, ma ora non
cantiam vittoria troppo presto
il grembo da cui nacque è ancora fecondo "
Bertold Brecht
Imparare.
Vedere e non guardare.
Agire e non parlare.
Tutti noi lo dobbiamo alla Shoah di milioni di Ebrei ( Shoah e non Olocausto perché le parole hanno un loro preciso significato) zingari, omosessuali, malati di mente,anarchici, ... e tutti gli "pseudo-diversi" sterminati in quegli anni di follia.
Lo dobbiamo ai trucidati delle foibe , ai morti nei gulag sovietici, alla memoria dei genocidi compiuti in Armenia , Cambogia, Ruanda, Bosnia, Sudan e Darfur, ..... , ai bambini soldato ... a tutta quella parte di Umanità che, nella più totale indifferenza, vive OGGI in stato di guerra.
Lo dobbiamo ai migranti senza nome annegati nel Mediterraneo, quasi diciottomila negli ultimi vent'anni,e quelli ricacciati a morire sotto il sole del Sahara .
(Ho inserito parecchi link. Consiglio almeno l'ultimo, "Ricacciati a morire": 4 minuti da vedere fino in fondo).
E l'elenco è sicuramente monco di tanti orrori.
Vedere e non guardare. Agire e non parlare.
Penso che si debba arrivare a impedire che il cosiddetto negazionismo abbia voce in Parlamento, nei Consigli Comunali, nelle scuole...in tutti i luoghi istituzionali.
Penso che si debba arrivare a impedire che il cosiddetto negazionismo abbia voce in Parlamento, nei Consigli Comunali, nelle scuole...in tutti i luoghi istituzionali.
Nella vita quotidiana di ciascuno, poi, capitano episodi apparentemente insignificanti che, se ci si sofferma a riflettere, nascondono semi velenosi. Parlare è facile , mettere in pratica e rinunciare all'egoismo, costa fatica.
Imparare.
La scuola deve mantenere il suo privilegiato compito di educare. Deve assicurare a ciascuno gli strumenti per "imparare a imparare" per la vita intera.
La scuola deve mantenere il suo privilegiato compito di educare. Deve assicurare a ciascuno gli strumenti per "imparare a imparare" per la vita intera.
Commemorare una volta l'anno, avere "una giornata dedicata" è doveroso. A scuola se ne deve parlare ma non basta; sono la quotidianità e i rapporti tra le persone che debbono essere ispirati al rispetto, all' ascolto, alla condivisione, alla sospensione del giudizio, al senso civico. Tralascio parole quali accettazione, tolleranza, ... che trovo inadatte e non uso volentieri perché mi suonano ambigue, permeate di presunzione di superiorità, di pietistica condiscendenza.
Tutto questo è possibile nelle scuole di ogni ordine e grado, dal nido all'università, con mezzi e strategie adeguate.
Tutto questo è possibile nelle scuole di ogni ordine e grado, dal nido all'università, con mezzi e strategie adeguate.
La lettura , CON i bambini e PER i bambini, è un veicolo formidabile; è quotidiana occasione per l'ascolto, la discussione, il lavoro cooperativo...
Dalla mia libreria e mio recente passato di maestra, consigli di lettura con i bambini, a casa e a scuola.
Per la Giornata della Memoria E PER TUTTO L'ANNO !
Per la Giornata della Memoria E PER TUTTO L'ANNO !
E'diventato importante ricordare,in un periodo di forte negazionismo!
RispondiEliminaSoprattutto perchè gli aguzzini di ieri vengano considerati,anche domani, alla stessa stregua;e non vi siano più massacri di fratelli.
sei sempre brava Sandra a far capire le cose, devi essere stata un'OTTIMA maestra
RispondiEliminaun abbraccio
La lotta contro le atrocità che l'uomo può ancora commettere contro i suoi simili é quotidiana!
RispondiElimina..brava ..e ottima/preziosa indicazione.
RispondiEliminaciao Vania
Nella tua qualità di ex-insegnante penso che ti farebbe piacere vedere dalla finestra, così come faccio io,
RispondiEliminascene che divertono ma anche commoventi, quelle cioè di bambini da zero a dieci anni che si recano al nido, alla materna e alle elementari e che sono in grandissima parte di molte etnie. I più grandicelli li senti parlare con chi li accompagna anche in dialetto romanesco.
Attenzione e molta però perché come dice Brecht "il grembo da cui nacque è ancora fecondo".
Un caro saluto,
aldo.
Ricordare sempre e non solo il 27 gennaio!
RispondiEliminaeppure,nonostante tutto,sembra che si faccia tutto per far dimenticare se non addirittura negare che tali atroctià sono state commesse.
RispondiEliminaBacioni
Lo si dovrebbe insegnare tutti i giorni ai nostri Figli...
RispondiEliminanelle piccole ingiustizie quotidiane...
non permettergli di volgere lo sguardo altrove, ma porsi con fermezza se si è di fronte ad un gesto ingiusto...
gli occhi sono il collegamento con cervello e anima...ciò che lo sguardo rifugge, l'animo accoglie...
non si dimentica...
nel divenire ognuno ha l'opportunità di compiere il bene...
sereno week end Sandra..
un caro saluto..
dandelìon
Condivido ogni parola del tuo bellissimo post, Sandra!
RispondiEliminaNon conoscevo il libro.
RispondiEliminaGrazie d'averlo proposto.
Abbraccio, Sandra.
Grazie Sandra, per questo tuo appassionato post che condivido parola per parola.
RispondiEliminaUn abbraccio e un bacione.
ciao Sandra grazie per questo post, motivi di intolleranza li vediamo tutti i giorni, come giustamente hai detto bisognerebbe sensibilizzare fin da piccoli i bambini, facendo leggere libri come questo che hai proposto, parlarne non nascondere la verita', come spesso succede, credo che i bambini capiscano e siano piu'maturi di quello che crediamo, ciao grazie buona domenica rosa a presto
RispondiEliminaCiao Sandra,sempre giusto ricordare per le vittime e per esser contro la teoria del negazionismo,buon fine settimana.
RispondiEliminasul mio blog ho scritto qualcosa sulla storia ebraica che ci ha lambito in famiglia, spero tu lo legga. ciao.
RispondiEliminaBravissima Sandra, credo che tu abbia scritto il post più intenso fra quelli che ho letto fino ad ora.
RispondiEliminaSecondo me, questo poi è un periodo non privo di pericoli. E lo capiamo leggendo i tuoi link, ma anche nella vita quotidiana. Troppa rabbia in giro e occorrerebbe indirizzarla, affinché non si rivolga ad innocenti.
Grazie anche da parte mia!
Lara
mi piace molto perdermi fra le parole del tuo blog.glo
RispondiEliminaCara Sandra, ho letto con molta attenzione e commozione il tuo post e i tuoi link. Ci sono tante stragi come ben dici , non solo quelle perpetuate nei confronti degli Ebrei. Tu accenni alle Foibe ed a questo proposito voglio dire di essere figlia di due profughi che nel 1945 furono costretti ad abbandonare Fiume, l'attuake Rijeka, per sfuggire alle persecuzioni di Tito. Quante volte ho ascoltato, con il cuore in gola, mia mamma che mi raccontava che al confine lei e mio padre erano stati bloccati e che certamente avrebbero rischiato di finire nelle foibe se mio padre, approfittando di un attimo di distrazione di una guardia, non avesse preso la decisione di allontanarsi e poi correre in mezzo al bosco per tutta la notte per giungere il giorno dopo, stremati, a Trieste. I miei genitori sono stati "profughi in patria".
RispondiEliminaVorrei permettermi di consigliare un libretto autobiografico scritto da Lucilla Crosilla intitolato
“Scrivere, perché?”, Adhoc, euro 10,00 in cui, attraverso gli scritti del padre ritrovati, ci parla dell’esodo dei familiari dall’Istria ceduta alla Yugoslavia.
Serena domenica.
Erika
Veramente completo questo 'ricordo' di quel periodo, il più buio per l'umanità.
RispondiEliminaCristiana
ciao sandra, no il gomitolo non l'ho srotolato, ma ho semplicemente infilato le perle con l'ago nel gomitolo e mano a mano che ne vedevo il bisogno ne portavo una nel lavoro e le altre le spingevo in giù, non so se mi sono spiegata bene, ma è molto semplice (-:
RispondiEliminanon conoscevo il libro, grazie della segnalazione, serena domenica :)
RispondiEliminaCara Sandra, ho letto minutamente il tuo post, ho guardato il video che tu hai suggerito: "ricacciati a morire o Mare chiuso". Sono dispiaciuto per quello che ho visto e sentito nelle interviste, tuttavia penso che non sia una colpa esclusivamente italiana ma di tutta l'Europa che, non si è fatta carico dell'enorme problema (immigratorio) che si stava verificando dai paesi africani.
RispondiEliminaUn caro saluto.Edo
Ciao amica, ricordare sempre!!!!!
RispondiEliminaBuona serata cara maestra.
Io sono abbattuta dall'influenza:((.
Un forte abbraccio
Ciao Sandrina.Bellissima la tua riflessione che condivido. In questi giorni della memoria abbiamo sentito ripetere sempre: ... per non dimenticare... Per non dimenticare cosa? Mi piace dirlo con le parole di Umberto Eco dal libro " Quando entra in scena l'altro"
RispondiEliminaDobbiamo anzitutto rispettare i diritti della corporalità altrui, tra i quali anche il diritto di parlare e pensare. Se i nostri simili avessero rispettato questi "diritti del corpo" non avremmo avuto la strage degli Innocenti, i cristiani nel circo, la notte di San Bartolomeo, il rogo per gli eretici, i campi di sterminio, la censura, i bambini in miniera, gli stupri della Bosnia. E chi dovrà farsi carico di educare a questi diritti se non la famiglia, la scuola e la società come hai ben detto?
segnalo la nascita di civettacanterina@blogspot.com
RispondiEliminaciao Sandra sono arrivata
RispondiEliminaCiao Civetta, benvenuta!
RispondiEliminaP.s.: dì a Soffio di togliere la @ dal tuo http....l'emozione dell'avvenimento lo ha tradito...ah...ah...ah!
Soffio...grazie!!! Ho "trappolato" un po' e poi l'ho trovata!
RispondiElimina:O)
Cara Sandra,fai bene a ricordare che l'orrore vive a ogni latitudine e in ogni tempo,e che non possiamo mai, neppure per un istante,dimenticarci di chi vive o ha vissuto oltraggiato dall'imbecillità umana.Sono felice che esistano blog come il tuo che non smettono mai di denunciare.Perchè oltre ai fatti,anche la parola possiede una forza che può smuovere le montagne.
RispondiEliminaSandra, ho molto apprezzato il tuo modo di commemorare la Shoah citando non solo gli ebrei, ma tutti quelli che ieri e ancora oggi subiscono la violenza e lo sterminio da parte di altri uomini.
RispondiEliminaCerto Costantino, ricordare e educare. A presto.
RispondiEliminaMaria Grazia, sempre gentile! Ciao.
RispondiEliminaproprio così, Adriano. Grazie. A presto.
RispondiEliminaCiao Vania!
RispondiEliminaGrazie Aldo!
RispondiEliminaConsiglio a tutti la visione di
QUESTE RIPRESE che Aldo mi ha inviato,effettuate a Roma davanti alla scuola Di Donato.
E' il messaggio del post. Grazie Simona.
RispondiEliminaProprio per questo.....!!!
RispondiEliminaGrazie Lucia, a presto.
Proprio come dici tu Dandelìon , giorno per giorno , nel "nostro piccolo" e senza mai dare nulla per inutile o scontato. A presto.
RispondiEliminaGrazie Hyde, è sempre un piacere averti qui.
RispondiEliminaCiao Gianna...prego! ;O)
RispondiEliminaNon avevo alcun dubbio, Krilù. A presto.
RispondiEliminaVerissimo Rosa, i piccoli vengono troppo spesso sottovalutati nelle loro potenzialità e capacità di comprendere ed argomentare.
RispondiEliminaA presto.
Giusto Achab. E anche doveroso. Grazie.
RispondiEliminaSoffio, grazie per la tua testimonianza.
RispondiElimina"Me ne vado " per un po'...
A presto.
Lara ...attenta osservatrice...tanta rabbia in giro.....
RispondiEliminaPeriodo davvero non privo di pericoli.
A presto.
Grazie cara Gloria!
RispondiEliminaErika quante pagine di storia sconosciute! La tua testimonianza aggiunge senso a tutto ciò che volevo esprimere. E SI DEVE DIRE...DIRE...DIRE E CONTINUARE A FARLO!
RispondiEliminaCiao Cristiana, grazie.
RispondiEliminaAdesso ho capito meglio...grazie Maria Grazia!
RispondiEliminaGrazie Nanussa e ...buonTUTTO anche a te!
RispondiEliminaCiao Edoardo, ovviamente non è colpa tutta nostra. Ma ciò nulla toglie....non credi?
RispondiEliminaA presto.
Caterina , grazie...che bella festa tra i tuoi studenti! Abbi cura di te...buona guarigione e velocemente!
RispondiElimina:O)
Carissima Madame, amica mia...GRAZIE! Sei saggia. Io mi prendo una pausa...ci si vede?
RispondiEliminaTotalmente in accordo Blackswan e DAVVERO GRAZIE PER LE TUE PAROLE!
RispondiEliminaGrazie mille Ambra.
RispondiEliminaA presto.