L'uomo che verrà

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L'orrore della strage di Monte Sole attraverso gli sguardi di una bimba di otto anni.

La vita contadina, con realismo e lucidi dettagli, nell'inverno del '43 del novecento nei nove mesi che precedono il massacro noto come Eccidio di Marzabotto. Nove mesi durante i quali , nella pancia della mamma di Martina, cresce il fratellino nuovo...l'uomo che verrà.

Riprese fatte di campi lunghi, sguardi intensi, poche parole nella lingua originale di quei luoghi. Lingua che ho il privilegio di comprendere senza dovermi affidare ai sottotitoli. Un racconto efficace realizzato con tocco discreto, senza retorica, senza enfasi e distogliendo sempre lo "sguardo" allo scorrere del sangue.
Vi ho ritrovato l'attrice Maya Sansa , Giovanna  nel film "Il papà di Giovanna".
Ed ho incontrato la mia nonna Ernesta nei gesti decisi, nel parlare saggio e fatalistico della nonna Vittoria; e nelle atmosfere narrate da una magnifica fotografia.

..."...TUTTI NOI SIAMO QUELLO CHE CI HANNO INSEGNATO AD ESSERE, E' UNA QUESTIONE DI EDUCAZIONE..."...

"Fa la nana la mee cuchèta
che la mama l'è andèda a mèsa
al papà l'è andè al merchèee....
...don don din dooon, na-niiii....."

"fai la nanna cocchina mia
che la mamma è andata a messa
il papà è andato al mercato...
....don don din dooon, piccolina..."

Circùiti cinematografici minori per film come questo. PECCATO.