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lunedì 9 agosto 2010

TUTTI NOI POSSIAMO FARE LA DIFFERENZA.

OCCORRE VOLER VEDERE.
Una storia che forse molti conoscono.
Ma certi racconti credo meritino anche una rilettura. 
E tutta d'un fiato!

Ad una cena di beneficenza per una scuola che cura bambini con problemi di apprendimento, il padre di uno degli studenti fece un discorso che non sarebbe mai più stato dimenticato da nessuno dei presenti.
Dopo aver lodato la scuola ed il suo eccellente staff, egli pose una domanda:
"Quando non viene raggiunta da interferenze esterne, la natura fa il suo lavoro con perfezione.
Purtroppo mio figlio Shay non può imparare le cose nel modo in cui lo fanno gli altri bambini. Non può comprendere profondamente le cose come gli altri. Dov'è il naturale ordine delle cose quando si tratta di mio figlio?".
Il pubblico alla domanda si fece silenzioso.
Il padre continuò: "Penso che quando viene al mondo un bambino come Shay,handicappato fisicamente e mentalmente, si presenta la grande opportunità di realizzare la natura umana e avviene nel modo in cui le altre persone trattano quel bambino".
A quel punto cominciò a narrare una storia:
Shay e suo padre passeggiavano nei pressi di un parco dove Shay sapeva che c'erano bambini che giocavano a baseball.

Shay chiese: "Pensi che quei ragazzi mi faranno giocare?". 
Il padre di Shay sapeva che la maggior parte di loro non avrebbe voluto in squadra un giocatore come Shay, ma sapeva anche che se gli fosse stato permesso di giocare, questo avrebbe dato a suo figlio la speranza di poter essere accettato dagli altri a discapito del suo handicap, cosa di cui Shay aveva immensamente bisogno.
Il padre si Shay si avvicinò ad uno dei ragazzi sul campo e chiese,non aspettandosi molto, se suo figlio potesse giocare.

Interessante?
Il ragazzo si guardò intorno in cerca di consenso e disse:
"Stiamo perdendo di sei punti e il gioco è all'ottavo inning. Penso che possa entrare nella squadra: lo faremo entrare nel nono" .
Shay entrò nella panchina della squadra e, con un sorriso enorme, si mise su la maglia del team.
Il padre guardò la scena con le lacrime agli occhi e con un senso di calore nel petto.
I ragazzi videro la gioia del padre all'idea che il figlio fosse accettato dagli altri.
Alla fine dell'ottavo inning, la squadra di Shay prese alcuni punti ma era sempre indietro di tre punti.
All'inizio del nono inning Shay indossò il guanto ed entrò in campo.
Anche se nessun tiro arrivò nella sua direzione, lui era in estasi solo all'idea di giocare in un campo da baseball e con un enorme sorriso che andava da orecchio ad orecchio salutava suo padre sugli spalti.
Alla fine del nono inning la squadra di Shay segnò un nuovo punto: ora, con due out e le basi cariche si poteva anche pensare di vincere e Shay era incaricato di essere il prossimo alla battuta.
A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay anche se significava perdere la partita?
Incredibilmente lo lasciarono battere.
Tutti sapevano che era una cosa impossibile per Shay che non sapeva nemmeno tenere in mano la mazza, tantomeno colpire una palla.
In ogni caso, come Shay si mise alla battuta, il lanciatore, capendo che la squadra stava rinunciando alla vittoria in cambio di quel magico momento per Shay, si avvicinò di qualche passo e tirò la palla così piano e mirando perché Shay potesse prenderla con la mazza.
Il primo tirò arrivò a destinazione e Shay dondolò goffamente mancando la palla.
Di nuovo il tiratore si avvicinò di qualche passo per tirare dolcemente la palla a Shay.
Come il tiro lo raggiunse Shay dondolò e questa volta colpì la palla che ritornò lentamente verso il tiratore.
Ma il gioco non era ancora finito.
A quel punto il battitore andò a raccogliere la palla: avrebbe potuto darla all' uomo in prima base e Shay sarebbe stato eliminato e la partita sarebbe finita.

Invece...

Il tiratore lanciò la palla di molto oltre l'uomo in prima base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla.
Tutti dagli spalti e tutti i componenti delle due squadre incominciarono a gridare:
"Shay corri in prima base! Corri in prima base!".
Mai Shay in tutta la sua vita aveva corso così lontano, ma lo fece e così raggiunse la prima base.  Raggiunse la prima base con occhi spalancati dall'emozione.
A quell punto tutti urlarono:" Corri fino alla seconda base!".
Prendendo fiato Shay corse fino alla seconda trafelato.
Nel momento in cui Shay arrivò alla seconda base la squadraavversaria aveva ormai recuperato la palla..
Il ragazzo più piccolo di età che aveva ripreso la palla quindi sapeva di poter vincere  e diventare l'eroe della partita, avrebbe potuto tirare la palla all'uomo in seconda base ma fece come il tiratore prima di lui, la lanciò intenzionalmente molto oltre l'uomo in terza base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla.
Tutti urlavano: "Bravo Shay, vai così! Ora corri!".
Shay raggiunse la terza base perché un ragazzo del team avversario lo raggiunse e lo aiutò girandolo nella direzione giusta.
Nel momento in cui Shay raggiunse la terza base tutti urlavano di gioia.
A quel punto tutti gridarono:" Corri in prima, torna in base!".
E così fece: da solo tornò in prima base, dove tutti lo sollevarono in aria e ne fecero l'eroe della partita.
"Quel giorno - disse il padre piangendo - i ragazzi di entrambe le squadre hanno aiutato a portare in questo mondo un grande dono di vero amore ed umanità".



Shay non è vissuto fino all'estate successiva.
E' morto l'inverno dopo ma non si è mai più dimenticato di essere l'eroe della partita e di aver reso orgoglioso e felice suo padre.
Nè dimenticò mai l'abbraccio di sua madre quando tornato a casa le raccontò di aver giocato e vinto.


ED ORA UNA PICCOLA NOTA AL FONDO DI QUESTA STORIA

Un uomo saggio una volta disse che ogni società è giudicata in base a
come tratta soprattutto i meno fortunati!

Ogni interazione tra persone
anche la più inaspettata
ci offre un'opportunità.
Tutti noi abbiamo migliaia di opportunità
ogni giorno
di aiutare il "naturale corso delle cose" a realizzarsi.

TUTTI NOI POSSIAMO FARE LA DIFFERENZA



19 commenti:

  1. Non ho capito se è una storia vera,ma non importa leggendola si impara tanto.
    Ciao Sandrinabella dentro e fuori.

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  2. Penso che si tratti du una storia realmente accaduta, vero Sandra? Hai fatto molto bene a proporla ma oggi è molto difficile trovare delle persone così generose, così altruiste, così desiderose di rendere felice chi è meno fortunato di noi anche con poco ....
    Un abbraccio
    erika

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  3. Ciao Mirella, ciao Erika...sempre presenti: grazie di cuore.
    Questo racconto gira già da alcuni anni, via mail e su inernet. Non si sa chi sia l'autore nè se sia vera oppure no. Ma , come dite voi, credo importi poco....di questi tempi ce n'è un gran bisogno di riflettere su storie così. L'ho ricevuta di nuovo via mail questa mattina dal mio amico Massimo

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  4. L'ho riletta volentieri, cara Sandra.
    Bellissima lezione di vita!

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  5. Secondo me è vera.
    Non si possono scrivere storie così se certe situazioni non si vivono in prima persona.
    Quei sentimenti così dolorosi sono difficili da inventare.
    Credo.

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  6. che sia vera o meno cio' che la rende così bella è il significato. Un piccolo gesto è in grado di cambiare molte cose. A volte basta anche un piccolo sorriso, un gesto d'affetto...costano nulla e regalano tanto...

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  7. Sì Laura non occorre chiissacchè, solo un po' più di cosiderazione per gli altri e un pizzico di umiltà.
    Bentornata.

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  8. L'avevo già letta, ...è una storia bellissima! Hai fatto bene a metterla qui.

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  9. Ciao Claudia. Sì lo so che questa storia è molto conosciuta ma il rileggerla dopo tanto tempo mi ha fatto di nuovo riflettere e, come si dice,...reptita iuvant... SE NON STUFANT ah, ah,ah!
    Grazie per essere passata.
    Buona giornta a te ed al Topastro.

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  10. Buongiorno Sandra e grazie per questo post,non ho altre parole da aggiungere.

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  11. Bellissima storia, molto commovente.
    Tante persone dovrebbero leggerla, è una grande lezione di vita.
    Un caro saluto Gabry

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  12. rifletto ogni volta che lo leggo, lo conoscevo gia' ma serve sempre..!!! Ciao e ben ritrovata!!!!

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  13. Grazie Gabry, un caro saluto anche a te.

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  14. Ciao grande artista delle tegole!!! Come son contenta di averti di nuovo qui...NON SPARIRE DI NUOVO. L'arte salva il mondo.
    Felice notte.

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Considerazioni, riflessioni e commenti sono molto graditi. Grazie.

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