Ho sciolto due cubetti di lievito di birra in un bicchiere di latte tiepido, aggiungendo anche una presa di zucchero.
Ho poi impastato mezzo chilo di farina biologica “0” con il latte e lievito, 50 grammi di strutto e un cucchiaio di olio di oliva, sale q.b. (Si può evitare lo strutto aumentando la quantità d’olio d’oliva).
L’impasto, elastico e morbido, l’ho messo al riparo da correnti d’aria e lasciato lievitare per circa un’ora.
A questo punto, con il mattarello, ho steso l’impasto e , con l’apposito attrezzo (ma si può usare un coppapasta tondo…o un bicchiere)
prima di passare a….
LA COTTURA
E qui occorre raccontare che il vero nome di queste focaccine è CRESCENTINE e non TIGELLE!
La tigella è, in realtà, il nome dell'attrezzo utilizzato un tempo per la cottura.
Da alcuni anni in molte case modenesi, compresa la mia, ci si è un po'....
...modernizzati....
con un utilissimo arnese elettrico che racchiude due grosse pietre refrattarie .
La cottura risulta uniforme e molto più semplice di un tempo.
Le crescentine ( o tigelle, come ormai tutti le chiamano) si mangiano al posto del pane.
Oppure ( insieme "al gnòc frét" del quale scriverò presto) accompagnate da salumi,formaggi e verdure in pinzimonio, costituiscono un vero e proprio sfiziosizzimo pasto, molto popolare nel modenese.
Ma il modo migliore per gustarle è, una volta tagliate longitudinalmente,
Ma com'è che...
...cuoci...
...cuoci...
il cestino
è sempre quasi vuoto?!
Così indaffarati a cuocere e...mangiare che la prima foto ho dovuto cercarla in rete!
Le COTTE montanare (tigelle, appunto) sono dischi di pietra refrattaria protette con foglie di castagno . Si ponevano al calore del camino facendo torri a strati alterni: un disco di pasta e uno di pietra.
Ma le pietre refrattarie sono state da tempo sostituite con stampi di ghisa a cottura multipla che si mettono sul gas .Da alcuni anni in molte case modenesi, compresa la mia, ci si è un po'....
...modernizzati....
con un utilissimo arnese elettrico che racchiude due grosse pietre refrattarie .
La cottura risulta uniforme e molto più semplice di un tempo.
Le crescentine ( o tigelle, come ormai tutti le chiamano) si mangiano al posto del pane.
Oppure ( insieme "al gnòc frét" del quale scriverò presto) accompagnate da salumi,formaggi e verdure in pinzimonio, costituiscono un vero e proprio sfiziosizzimo pasto, molto popolare nel modenese.
Ma il modo migliore per gustarle è, una volta tagliate longitudinalmente,
la farcitura con UN BATTUTO DI LARDO, AGLIO E ROSMARINO. Tocco finale? Una spolveratina di parmigiano grattugiato fresco.
Ma com'è che...
...cuoci...
...cuoci...
il cestino
è sempre quasi vuoto?!
Così indaffarati a cuocere e...mangiare che la prima foto ho dovuto cercarla in rete!
che bella ricettina, sai non l'avevo mai viste le tigelle!!
RispondiEliminahanno un bellissimo aspetto!!
baci e buona serata!!
mmmmmmmm che delizia....
RispondiEliminaciao sono un'amica di Lu e passo per caso....sbircio e curioso.....
ciao , un abbraccio
isa
Mai mangiate le tigelle! Neanche sapevo cos'erano. Mi fai venir fame.
RispondiEliminaCambiato nuovamente look? Sfondo perfettamente in armonia con il bellissimo header. Brava, mi piace molto anche questo nuovo vestito.
Ecco! E io di tigelle me ne mangerei una tonnellata!!! Mi viene fame anche se ho già cenato!!!
RispondiEliminaOHHHHHHHHHHHHHH........
RispondiEliminaMa che meraviglia!!!
Ma che bontà...ma che bontà...
Ehhhhhhh...le nostre tigelle...per non parlare del "gnoc fret" ;o)
Detto bene???
Baciiiiiiiiii! ;o) NI
grazie della ricetta delle buonissime tigelle
RispondiEliminapiatto tipico della montagna modenese
ciao Silla
bellissime immagini,e anche buone.
RispondiEliminale ho provate una volta,mi attira tutto quello che è della famiglia del pane,della pizza,delle paidine,del pane carasau....
L'intestazione è una tua opera?...Si,è una tua opera!bella e va benissimo con questo sfondo!
baci
lu
Che buone quelle fatte cosi' devono essere! Noi qui le prendiamo al supermercato ma immagino che non siano come le tue! Anche le piadine stessa cosa,qui a Mantova solo "chisuline"!:))))Le famose schiacciatine,ma son tutta un'altra cosa!
RispondiEliminaBaci tua bozzola!
Che bello il tuo acquerello come nuova intestazione del blog!
RispondiEliminaE che buone devono essere le tigelle "fatte in casa" e appena cotte. Anch'io le ho sempre assaggiate solo "incellophate di supermercato".
Complimenti per il nuovo abito che hai confezionato per il tuo blog. Sempre più competente.
RispondiEliminaAnch'io non ho mai assaggiato le tigelle. Penso che siano buone.
Ciao cara Sandra
erika
Santo cielo , il battuto! Prima o poi riuscirò a farlo anche qui, dove ci si riempie di schifezze ma poi il lardo è fuori legge! E -ridete pure- il cibo che mi manca di più dell'Italia è lo stracchino...ah, che tristezza. La mia ricetta è un po' diversa,naturalmente. Le ho fatte anche la settimana scorsa e James se le porta a scuola il giorno dopo per pranzo tutto contento. uesta volta avevamo anche la Nutella! Io uso lo stampo di ghisa, l'avevo portato qui qualche estate fa, preso nella ferramenta prima della gelateria Il Mulino. Qui il voltaggio è diverso e il Tigelmatic non andrebbe senza trasformatore...
RispondiEliminaummmm buoneeee ....ti sei dimenticata di dire che le vere comari di una volta facevano tante palline e le tiravano a dischetto una a una ...ma è tanto + comoda così.glo
RispondiEliminaecco lo sapevo ora mi è venuta voglia e mi tocca prendermi l'arnese, quel battuto di lardo e aglio mi fa mori'!!
RispondiEliminaun bacio!
Ho abitato per soli 6 mesi in provincia di Modena e... non dico che mangiavo solo tigelle col crudo, ma quasi! ^^
RispondiEliminaBbòneeeeee!!! :)
Grazie per la ricettina. Appena avró tempo cercheró di fare questa specialitá modinese che mi pare gustosissima:)).
RispondiEliminaBaci e buona giornata cara
..mamma mia che bontà...:))
RispondiElimina...quell'arnese è una favola...e poi si possono mangiare subito subito...;)
ciaooo Vania
Fra te e Vania...ingrasso solo a vedere le foto e a leggere le ricette!
RispondiEliminaCInzia
Una cena a base di tigelle è una cosa fantastica, le ho assaggiate anni fà e non mi sono mai dimenticata la loro bontà.
RispondiEliminaUn caro saluto
Gabriella.
Sono a cena da te stasera :-) Scusa Sandra ma senza pietra refrattaria allora non si possono fare? Sino ad ora le ho sempre mangiate nei locali e mai fatte in casa.. Grazie, ciao ciao
RispondiEliminaVoglio assaggiarle anch'iooo!! Sandra...sei davvero sorprendente e ti faccio i miei complimenti perchè il tuo blog è,a mio avviso,molto completo,in linguaggio culinario direi che sai aggiungere quel pizzico di sapore ad ogni tua ricetta,rendendo l'impasto ogni volta sempre differente,interessante e succulento.Brava!! Bacioni speziati!! :))
RispondiEliminauffahhhh io non le conosco...Mi darò da fare...
RispondiEliminagrazie Sandra..ciaoooo
Non so se mi ha intrigato di più la ricetta sfiziosa o l'affascinante storia della tradizione popolare, solo appena un po' rinverdita, mi pare, se é vero che si usano ancora pietre refrattarie.
RispondiEliminaMa che bontà!! Mi piacerebbe provare a farle anch'io, ma non ho gli arnesi necessari... e poi adoro le ricette con le foto!!
RispondiEliminaOra vado a leggere qualche post che mi sono persa!
Bacioni
Devono essere buonissime, calde appene cotte!
RispondiEliminaMa lo stesso risultato si può ottenere anche con la cottura in forno!
Cari saluti Gabry
Son finite tutte le tigelle?
RispondiEliminaCiaooo
erika
ma guarda un po!!!!che bella ricettina...sei poetica anche in questo, brava!
RispondiEliminaSIIIIIIII!!!!!!
RispondiEliminaW LW TIGEELLEEEEEEEE!!!!!!
IO LE A-DO-RO!!!!
CHISSA' CHE BONTA'!!
Grazie per la ricetta...ma mi ingolosisce assai tanto la macchinetta per cuocerle!
Mi spiace non averla...
MI INFORMERO'!!!
GRAZIE SANDRA!!
Sono tornata perché non ricordavo se ti avevo detto che mi piaceva il tuo nuovo menu. Infatti non te l'avevo detto, te lo dico ora. Forse te l'ha già detto qualcuno, ma sei veramente infaticabile.
RispondiEliminaNanussa, davvero? Pensa che qui sono una specialità diffusissima. E' un classico la frase "dai che ci vediamo...andiamo a mangiare due tigelle" !
RispondiEliminaBenvenuta Isa!
RispondiEliminaAmbra se non le hai mai mangiate provvederemo presto a rimediare!
RispondiEliminaAlessandra, lo so, sono "pericolosissime"...io ne mangio fino a sentirmi scoppiare!
RispondiEliminaDetto benissimo Ni. Arriverò presto anche con quello.
RispondiEliminaGrazie Silla. Un onore ospitarti qui.
RispondiEliminaA chi lo dici , Lu?! Io camperei di "farinacei" e carboidrati in genere.
RispondiEliminaSì, l'acquarello dell'header è opera mia...una esercitazione...anche un po' favoleggiante e infantile se vuoi.GRAZIE!
Rita io stravedo per le "chisuline"1 Immagio che sia la stessa cosa per tutte le specialità locali: se non hai esperienza diretta del prodotto "fatto in casa" trovi buono quello industriale. Ma se assaggi il primo....Mmmmm!!
RispondiEliminaSì, Krilù, sono diverse. Io non le comprerei mai al suermercato, ovviamente.Fatte in casa sono davvero più leggere e digeribili.
RispondiEliminaGrazie Erika! Per l'assaggio...cercheremo di rimediare prima o poi.... :O)
RispondiEliminaFrancesca capisco : mancherebbe anche a me lo stracchino...mica rido! Per la ricetta è un po' come per i tortellini: ogni casa ha la sua variante. Vengono benissimo anche nello stampo di ghisa ma chi cuoce...praticamente fa solo quello e NON MANGIA!!!
RispondiEliminaIl lardo fuori legge è una delle tante curiosità U.S. Ma quale luogo non ne ha?
vero, Gloria : l'autentica "rezdòra" le spianava una per una! Io non ci penso proprio!!!!
RispondiEliminaChabba, l'arnese è conosciuto come "Tigelmatic" o "Tigel-focaccia" ed è un piccolo elettrodomestico marchio Ferrari ...non quello delle auto, eh!
RispondiEliminaTigella al prosciutto: diffusissima anche nella maggior parte dei bar di Modena e provincia! Slurp!
RispondiEliminaLe tigelle anche lì da te...che bello!Grazie Caterina.
RispondiEliminaSi DEVONO mangiare subito subito, Vania! ma le mie sono buone anche il giorno dopo scaldate nel tostapane perchè non si induriscono.
RispondiEliminaCinzia mi fai davvero ridere. Ma non dirlo a me che seguo , e volentieri perchè sono una buongustaia, tanti blog di cucina!!!
RispondiEliminaGrazie Gabriella. Spero che tu possa ripetere presto l'esperienza...magari qui a Modena, perchè no!
RispondiEliminaDebora occorre avere lo strumento adatto: o lo stampo in ghisa o il Tigelmatic. Con il primo vengono benissimo ma l'arnese va sorvegliato, girato e rigirato...chi è addetto alla cottura fa praticamente SOLO QUELLO. Con il Tigelmatic è una pacchia: noi lo sistemiamo non lontano dal tavolo e basta allungare un braccio per ritirare le crescentine cotte e inserirne delle altre.E' UN FANTASTICO CIBO CONVIVIALE!!!
RispondiEliminaUna volta che ne avevo pochissime ho provato a metterle in forno ma si gonfiano come palloncini...non sono cattive MA NON SONO LORO!
Grazie Shiri per tutti i tuoi complimenti. In verità non sono poi una gran cuoca...amo cucinare per gli amici, quello sì. Sono più che altro, ahimè, una buona forchetta!
RispondiEliminaCiao Carla..noi qui abbiamo ancora negli occhi le tue costine con le verze: io mangio le costine ...a mio marito lascio le verze!
RispondiEliminaSi usano eccome, Adriano: in moltissime case modenesi, non vorrei esagerare dicendo tutte, ci sono o lo stampo di ghisa o il Tigelmatic con le pietre refrattarie.
RispondiEliminaGrazie Mariabei!
RispondiEliminaGabry in forno si gonfiano un po' troppo...diventano dei panini. Le crescentine devono rimanere piatte...dei dischetti.
RispondiEliminaErika ne abbiam mangiate fino a scoppiare, come sempre. E come sempre ne preparo in modo che rimangano per il giorno dopo: scaldate nel tostapane...MMMMMM!
RispondiEliminaPoesia e buona cucina...un buon connubio. Ma tu, troppo buona con me. Grazie Lucrezia!
RispondiEliminaDaniela, il Tigelmatic penso non sia difficile da trovare. Grazie.
RispondiEliminaAmbra dB...ma grazie.Son carini i miei nuovi "bottoncini" biscotto con il pizzo , vero?
RispondiEliminaInfaticabile?...mi riempio la giornata e penso di meno ;O)
Buonissime.........brava Sandra, le ho mangiate da te...ricordi?
RispondiEliminaDa ex modenese amante delle "tigelle" devo fare solo una piccola precisazione nella preparazione del "battuto".
RispondiEliminaBene il rosmarino e l'aglio, bene anche per il lardo (magari leggermente impreziosito con qualche rifilo di grasso del prosciutto, ma questo è un extra), manca invece un importantissimo pizzico di sale, che io preparo schiacciando con una bottiglia in vetro del sale grosso. Infatti, il sale fino non andrebbe bene perché darebbe il "salato" a tutto il lardo, invece schiacciando il grosso, si sentiranno soltanto dei piccoli punti gradevolmente salati. Provare per credere. saluti a tutti e buone tigellate. Daniele
E ti avevo pure commentato ma l'arnese non l'ho mai comprato, ora le provo come ti ho detto ieri poi vediamo. Impasto immediatamente cosi' per stasera le presento ;) gracias
RispondiEliminaGrazie Chabba che mi hai fatto tornare qui...mi erano sfuggiti dei commenti, non ne combino mai di giuste!
RispondiEliminaBrava , cucina le crescenti e poi mi dirai.....
Daniele...grazie per la precisazione! Io però non ci metto sale: mi piace il "dolce" del lardo.
RispondiEliminaLaura...con te ci si sente e vede spesso, nonostante la distanza. Ti aspetto per la prossima tigellata!
RispondiEliminaIo adoro gnocco e tigelle !! Questo post l'ho scoperto solo ora, e nonostante sia stato lo stomaco a spingermi a leggere, sono contenta che, ancora una volta, tu abbia spiegato qualcosa della tua città: la storia delle pietre tonde non la conoscevo. Grazie Sandra, ciao :)
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