Il bensone ( o meglio "al belsòun" in dialetto modenese) ha origini molto antiche.
La sua ricetta è semplice e forse proprio per questo è conosciuta, con nomi diversi, un poco in tutta Italia credo.
Per ottenerne uno come questo (oggi mi è riuscito proprio bene) occorre impastare 400g. di farina 00, 100g. di maizena, 150g. di zucchero a velo, 120g. di burro mobido,2 uova, una bustina di lievito, la scorza grattugiata di un limone non trattato chimicamente, un po' di latte...quel tanto che serve per rendere l'impasto molto mobido ma non appiccicoso (io vado un po' a occhio).
Si lascia riposare
una mezz'oretta
tra due piatti.
Qui da noi, in passato, il bensone veniva fatto benedire in chiesa la notte del sabato santo. Il vocabolario del dialetto modenese ipotizza che il nome derivi da una contrazione del francese "pain de bendson" cioè pane di benedizione.
Trascorsa la mezz'ora si compone l'impasto sulla placca del forno, gli si dà una forma un po' ovale, si fanno dei tagli a rete sulla superficie, si spennella con tuorlo d'uovo e si cosparge con granella di zucchero.
Poi si mette in forno
già caldo a 160° per
una ventina di minuti.
Dopodichè si porta la
temperatura a180° per
altri 20° circa: tempi
indicativi...va sorvegliato
Con lo stesso impasto si preparava la ciambella
( la "brazadèla") che veniva regalata ai ragazzini il giorno della cresima.
Quando esce dal forno deve essere bello dorato. Ecco qui sopra quello di oggi sulla griglia a raffreddare. E, qui sotto...
...il bensone della scorsa settimana, senza granella di zucchero ma gradito ugualmente!
Si può anche farcire con marmellata...gnammm!
Con le "boccucce sante" di casa mia....minimo uno alla settimana.
E' giusto il link!Sembra dall'aspetto come un dolce dei nostri che si chiama in dialetto"bisulan"! Comunque è l'ora giusta ne prenderei volentieri una fetta!Ciao Sandra grazie della spiegazione! Bacioni tua Bozz!
RispondiEliminaEro curiosissima di vedere cos'era il bensone!!!
RispondiEliminaMi ispira proprio tanto, deve essere buono quanto bello da vedere!!!
Ciaooo Sandra, auguri di buona Pasqua!!!
Ma che gentili a passare di qui, Rita e Giada!!!!
RispondiEliminaLo scorso anno di questi tempi il mio blog aveva un paio di mesi di vita o poco più...nessuno leggeva!
Che bonta'... Credo che proverò a farlo.
RispondiEliminaL'unico dubbio che ho è il lievito: è quello per i dolci e il lievito di birra?
Buona domenica.
Scusami Ale, mi era sfuggita questa tua richiesta: sì, lievito in polvere...quello in bustine , tipo Bertolini o Pane Angeli.
EliminaQuesto dolce somiglia alla "pinza" che faceva la mia mamma per Pasqua e che si portava a benedire proprio a Pasqua , durante la messa. Dentro mamma metteva l'uva sultanina e faceva lievitare tutta la notte dopo aver praticato, con le forbici, un taglio a croce sull'impasto.
RispondiEliminaCiaooo
Che belle queste tradizioni, vero Erika?
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