Via libera alle endorfine!!!

LA CIOCCOLATAAAAAAAA!!!!!!

Oggi incontenibile desiderio. E allora mi son messa in cucina a manipolare ed

annusare: ho preparato il

LIQUORE AL CIOCCOLATO

Ho avuto la ricetta da un amico di Amalfi che, con il padre,gestisce un ristorante con favolosi

piatti a base di pesce  a Campogalliano non lontano da Modena.

Così ho passato la mattina  avvolta dal profumo che sprigiona il cioccolato quando viene riscaldato.

Ma, per non influire negativamente sul "giro-vita"....mi sono accontentata di annusare!

Già ci penserà la Pasqua in arrivo ad infierire su fianchi e glicemia...

Per il mio liquore ho utilizzato 600 grammi di latte, 500 di zucchero , 200 di ottimo cacao amaro in polvere  e 250 di alcool (nella foto si vede il cioccolato in tavoletta ma ho verificato che è meglio usare il cacao in polvere altrimenti il risultato finale dà un liquore troppo denso).

Cioccolato: bevanda degli dei!

Frutto meraviglioso

dalle antichissime origini!









In una pentola, meglio se inaderente,si mettono latte, zucchero

 e

cioccolato a pezzetti. (No, meglio il cacao in polvere, come ho già detto più su)
Si fa bollire a fuoco medio per una mezz'ora,
mescolando ogni tanto. Poi si lascia raffreddare.

In attesa che si raffreddasse questa meraviglia di profumi sono andata su wikypedia a cercarmi notizie sul cacao.

I primi agricoltori di cacao furono i Maya; per essi era talmente prezioso il cacao da essere utilizzato come moneta nel commercio con le altre tribù.

Presso i maya il cioccolato veniva chiamato kakaw uhanal, ovvero "cibo degli Dei", e il suo consumo era riservato solo ad alcune classi della popolazione :sovrani, nobili e guerrieri. I maya amavano la bevanda di cacao preparata con acqua calda. Acqua si diceva haa e caldo si diceva chacau. La bevanda di cacao assumeva il semplice nome di chacauhaa. Sinonimo di chacau era chocol, da cui deriva chocolhaa, sicuramente il primo nome che si avvicina allo spagnolo chocolate.

Una leggenda fa derivare la parola CIOCCOLATO dal dio Azteco Quetzalcoàtl. Egli donò ai mortali il seme del cacao per farne una bevanda amara, energetica e afrodisiaca. Secondo tale leggenda da qui deriverebbe il nome del seme cacahuatl e poi anche di chocolatl.

A questo punto la profumatissima mescolanza di latte, zucchero e cioccolato si è raffreddata.

Non resta che incorporare l'alcool poco per volta mescolando velocemente con un cucchiaio di legno.

Quindi si imbottiglia.
Se riposa qualche tempo, migliora.
A temperatura ambiente è molto buono.
L'ho assaggiato anche fresco,appena uscito dal frigorifero; risulta meno fluido e quindi più difficoltoso da versare ma ottimo! 

Alla mia bella bottiglia ho poi aggiunto anche un'etichetta...CHE MEGALOMANE!

Il primo carico documentato di cioccolato verso l'Europa a scopo commerciale viaggiò su una nave da Veracruz a Siviglia nel 1585.

                                            J.E.Liotard,1744

Donna che si appresta a bere la cioccolata

                                              

Che mondo sarebbe...senza cioccolato!?