" Per mano a nonna Ernesta lei cammina svelta ascoltando la sua voce che descrive ogni passo.
È ottobre, quasi il suo compleanno; mentre camminano le parla di quando era bambina nelle campagne carpigiane.
Sono in Piazza Torre
-al Tvajol ed Furmaijn-
proprio accanto alla statua del Tassoni, quando un fotografo di strada crea questo bellissimo fermo immagine.
Andavano - quella mattina come tutte le mattine - a fare la spesa al Mercato Albinelli e poi , in questa stagione, dal fruttivendolo in via Castellaro a comprare il CASTAGNACCIO...o una bella PATATA AMERICANA ... o una FRITTELLA DI CASTAGNE... o una fetta di ZUCCA AL FORNO...".-al Tvajol ed Furmaijn-
proprio accanto alla statua del Tassoni, quando un fotografo di strada crea questo bellissimo fermo immagine.
Questa foto ritrae la mia nonna e me a Modena, in Piazza Torre, nell'ottobre del 1952.
Fu scattata da un fotografo di strada, appunto, e poi la nonna comprò la stampa.
Ciò che scrivo qui sopra non è un mio diretto ricordo - ero troppo piccola - ma è frutto delle successive narrazioni dell' Ernesta.
Era un nostro bel gioco aprire la grossa scatola di cartone che conteneva le fotografie di famiglia: io sceglievo, chiedevo...e lei raccontava.
per il mio nipotino e dal forno si è sprigionato quell'aroma di infanzia, quel profumo che un tempo a Modena, da Via Castellaro , arrivava fino alla Bonissima .
Era un negozio di frutta e verdura che preparava e vendeva queste delizie al forno.
Per la verità la mia scelta preferita erano le patate dolci: ne andavo , e ne vado , letteralmente matta.
Quel negozietto ora non c'è più , così come non ci sono più tanti altri piccoli negozi storici o le decine di bancarelle che popolavano le stradine del centro. Ma , si sa, il tempo scorre e nulla rimane uguale.
La ricetta del "mio" castagnaccio:
600 g. di farina di castagne, 4 cucchiai d'olio d'oliva, 100g. di uvetta sultanina, 60 g. di pinoli, un ciuffetto di rosmarino, un pizzico di sale, acqua tiepida quanto basta per un impasto molto molto morbido. Amalgamare tutti gli ingredienti usando una frusta e aggiungendo l'acqua piano piano . Aggiungere l'uvetta prima ammorbidita in acqua tiepida e poi strizzata. Ungere una teglia , stendere l'impasto, livellarlo e cospargere con il rosmarino tritato e con i pinoli. Cuocere in forno già caldo a 200° per circa un'ora: prova-stecchino. E felice autunno a tutti.
Hai tanti bellissimi ricordi documentati, rallegrati di questo....
RispondiEliminaEh...lo so, hai ragione e ne sono consapevole e ben contenta. Ciao Gianna, buona settimana.
EliminaMi hai riempito il cuore di nostalgia per questo passato che non torna con i suoi profumi, gli echi dell'infanzia. Però poi l'idea del castagnaccio che io da piccola neanche conoscevo perché, credo non sia un dolce lombardo, mi ha ingolosito. Quella foto è bellissima. Al solo guardare l'abbigliamento non solo tuo e della nonna, ma di tutti è una vera emozione.
RispondiEliminaDolce montanaro...dell'Appennino emiliano e toscano, credo. Hai visto che cuffietta e che cappottino? E che dire delle gambette nude...TUTTO L'INVERNO?! Ciao Ambra, a presto.
EliminaE' stupenda questa foto e il racconto che l'accompagna! Quando si dice che una foto racconta una vita!
RispondiEliminaChe fortuna aver incontrato quel fotografo di strada quella mattina! Pensa...forse, anzi probabilmente oggi a distanza di tutto questo tempo...non avresti potuto "ricordare (magari sì...) quel determinato istante...quel preciso attimo.
Ciao e buona settimana...
ah...buono il castagnaccio...tutto quello che vien fuori con le castagne (loro in primis) mi fa impazzire!
Allora pochissimi avevano la macchina fotografica, almeno nella mia famiglia non c'era. Ma ho tante foto di quei tempi: i miei chiamavano a casa il fotografo che era un amico di mio babbo: per questo ho tanta documentazione visiva.
EliminaBei ricordi della nostra infanzia...io ricordo che al mercato mia mamma mi comprava quei filoni di castagne...ti ricordi? Ora non esistono più da tanti anni, ma a me è rimasto il desiderio di gustare ancora quelle castagne così saporite!
RispondiEliminaBuona settimana, cara Sandra ♥
Me li ricordo sì ...in dialetto, qui, si chiamano "guciarò" se hanno la buccia. Oppure sono le castagne secche, quelle sbucciate: mia nonna le bolliva e ne usciva una specie di minestra dolce buonissima. Ciao Lella, grazie.
EliminaSandra ma tu eri quella bella bambina che teneva per mano la tua nonna?
RispondiEliminaA proposito di castagnaccio: quando frequentavo le elementari all'uscita della scuola trovavamo quello che noi chiavamo 'er gnaccino' il quale, in bicicletta, vendeva il castagnaccio ma poi dopo la fetta acquistata volevamo sempre 'l'aggiunta'.
Un caro saluto,
aldo.
Sì, sono proprio io Aldo: avevo 3 anni e mia nonna 52!
EliminaCastagnaccio anche a Roma...non l'avrei mai detto.
Ora scappo fuori casa ma entro sera finisco il giro dei bloog: ho un grande arretrato di lettura...ARRIVOOOOOOO
Caro amico di Sandra, ho letto il tuo commento ed ho sorriso perché mio marito, che è di Ancona, racconta la tua stessa esperienza con il "castagnacciaro": anche lui gli chiedeva sempre la "giunta"!! ;-)
EliminaSandra, la mia nonna era di Bologna e penso che facesse il castagnaccio identico al tuo.
RispondiEliminaFaceva anche i castagnacci fritti...che bontà e che profumi!
Cristiana
Sìììì...le frittelle , Cristiana: che goduria!
EliminaOra scappo fuori casa ma entro sera finisco il giro dei bloog: ho un grande arretrato di lettura...ARRIVOOOOOOO
mi hai fatto venire i brividi...mi ricordo tutto quello che mi raccontava la mia quando ero piccola e della loro vita di campagna....e a mia figlia a cui nessuno da sempre ha raccontato....quanto sono importanti le nonne per crescere....(gli orologi che hai visto sono lillipuziani e nn riesco a trovare le lancette e allora.....mi limito a ricamarle)Baci.....splendida nonna.glo
RispondiEliminaEh...hai ragione Gloria.La mia nonna rappresenta la colonna portante della mia infanzia. Anche perché mia mamma, poverina, era sempre al lavoro.
EliminaSon bellissimi gli orologi...io ne farei della misura giusta per le lancette che trovi: sono davvero belli!
Cara Sandra, che emozione vederti piccola, e la nonna che ti teneva per mano!!!
RispondiEliminaQuanti ricordi!!! Ciao e buona settimana cara amica.
Tomaso
Ciao Tomaso, grazie.
EliminaQuelle strutture verdi sono state esposte da maggio a settembre a Montréal nei giardini botanici e vengono da tutto il mondo, è un'esposizione internazionale. Sono una meraviglia mai vista. Appena ce la faccio, scrivo un post sul tema. Ciao Sandrina, ci si vede a Milano.
RispondiEliminaNon amo le siepi scolpite e costrette in forme volute dai giardinieri, di solito. Ma questa è una cosa differente: davvero arte e poesia. Bellissime.
EliminaChe bei ricordi Sandra, io non ho avuto la fortuna di conoscere le mie nonne..
RispondiEliminaIl castagnaccio mi piace moltissimo ma non mi viene mai bene...me lo ricordo diverso di consistenza ed anche di sapore...chissà perchè?!
Carmen
Lo so di essere stata fortunata . Grazie Carmen.
EliminaCiao Sandra, bellisimo il post che "odora" di vintage! Il castagnaccio non m'ho mai sentito. ;/ Bacione. NI
RispondiEliminaNi...mi sembra incredibile :)
EliminaSiete deliziose!
RispondiEliminaIl castagnaccio, poi, è proprio una squisitezza della stagione.
Carino il tuo racconto!
Grazie Arianna. Sono sapori irrinunciabili per me.
Eliminaora sei nonna tu
RispondiEliminacome passa il tempo
vogliamo essere castagni anche noi
vecchi e duri
capaci di mettere al mondo
per ogni autunno
migliaia di piccoli occhi lucenti
dicendo
assaporate la terra
ciao
francesco e buona castagnata
Passa...passa... lascia tracce che speriamo siano solchi/guida per il futuro così come lo sono stati per noi. Grazie Francesco. A presto.
EliminaBellissimo questo post. Grazie per la condivisione e per la ricetta del castagnaccio..qualche giorno di questo lo farò pensando a te e alla tua nonna. Felice autunno a te e famiglia.
RispondiEliminaMi fa piacere. Grazie Rosy.
EliminaCiao Sandra, ripasso per dirti che poi con quelle frasi ci ho scritto, diciamo una breve poesia
RispondiEliminahttp://groviglidiparole.blogspot.it/2013/10/buona-castagnata.html
Vengo a vedere. Grazie, felice di averti ispirato.
EliminaChe bello avere ancora queste foto! Un ricordo stupendo...
RispondiEliminaNe ho tante, Alessandra. La maggior parte ancora in una scatola ...proprio come allora. Ciao , Grazie.
Elimina"Dolci" ricordi, cara Sandra.Mi hai fatto venire alla mente che anch'io portavo i calzettoni d'inverno e le cosce erano tutte blu. E siamo cresciute ben temprate .... E ti ricordi le galosce?
RispondiEliminaUn abbraccio. La data si avvicina....
Uuuuu...sììììì. Gonne corte , magari di lana che pizzicava da morire, e calzettoni: ginocchia sempre arrossate per il freddo.
EliminaLe galosce io non le ho mai portate, mi ricordo degli scarponcini con il pelo dentro...ne ho avuti anche un paio rossi e sotto Natale mi prendevano in giro chiamandomi Babbo Natale! Ciao Erika, a prestissimo.
Bellissima la foto, bellissimi i ricordi e tante grazie per la ricetta....come ho gia' scritto, ho portato qui in New Hampshire un pacchettino da mezzo chilo di farina di castagne. Voglio farmi un bel castagnaccio, appena arriva novembre probabilmente , o verso San Martino. Qui i castagni qualche decennio fa sono stati tutti distrutti da una malattia, che peccato....sono quasi sicura che mangero' l'80 % del dolce da sola, ma e' una parte dei miei ricordi e della mia cultura, davvero grazie...
RispondiEliminaNon sapevo della estinzione dei castagni...davvero una gran tristezza. Ma non pensano di reintrodurli? Sarebbe bello...
EliminaSe vuoi il dolce un po' meno a "pattone" (tu mi capisci ...ah...ah...ah) metti mezza bustina di lievito per dolci. Buon castagnaccio, allora. Pronta per dolcetto/scherzetto?
Attimi di vita ricchi di emozioni....
RispondiElimina...che si rinnovano ogni volta che queste foto capitano tra le meni. Ciao Simo, grazie.
Eliminaquanto mi piacciono queste foto che evocano così bei ricordi
RispondiEliminail castagnaccio non è il mio forte...ci provo..ci provo ma non mi riesce un granchè
Sì, è uno di quei dolci che viene ogni volta differente pur agendo sempre nello stesso modo. Succede anche a me. Grazie Zefirina.
Eliminaci si commuove sempre a guaradre queste foto o scoprire di come eravamo ci sono ricette perfette, ricette precise ma anche ricette del cuore :-)
RispondiEliminaSì, davvero entrambe le cose...verissimo. Grazie Carmine.
EliminaQuel fotografo ha trasportato nel tempo le emozioni di una nipotina.
RispondiEliminaChe le ha condivise con noi, una grande catena che avvicina anche le persone più lontane.
E' bello essere qui.
Ciao
Grazie mille...vorrei vedere quel tuo roseto.... :
Eliminaciao Sandra, bellissimi ricordi, anch'io ero spesso dai miei nonni, alcune cose me le ricordo, altre perche' raccontate come a te, grazie per la ricetta del castagnaccio, buona serata a presto rosa.)
RispondiEliminaI nonni sono davvero pietre miliari nella crescita di tanti di noi. Grazie Rosa.
EliminaAuguri, Sandra.
RispondiEliminaBuon compleanno!!!
Grazie mille Gianna
EliminaAuguri anche da parte mia!....ho letto su che in ottobre, ma che giorno è il tuo compleanno?
RispondiEliminaTANTI AUGURI SANDRA!
Proprio lo stesso giorno in cui hai lasciato il tuo commento... :) ... Grazie Pino.
EliminaLa cercavo col lumicino la ricetta del castagnaccio!!! Non l'ho mai mangiato da bambina, ora mi attira incredibilmente.
RispondiElimina(Che fascino, che dolcezza la tua foto con la nonna. Donna fiera e bella!)
A proposito: auguri!!! :*
La mia nonna era un generale: temuta ma tanto amata perchè era una finta burbera! Ciao Cri...ci si vede presto a MIlano!
EliminaChe bello il tuo post, l'immagine felice di te con tua nonna è davvero speciale.
RispondiEliminaAmo il castagnaccio, solo che evito l'uvetta e il rosmarino.
Ciao a presto.
Oh...sì...è buonissimo anche senza uvetta...senza rosmarino....e anche senza pinoli. Essendo un dolce "povero" , in passato si preparava davvero con solo acqua , farina e un goccetto d'olio! Grazie per la visita.
EliminaCiao Mirta, a presto.
RispondiEliminaBuona serata!! ¡Feliz velada!
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Quanti ricordi...mi hai risvegliato..e il castagnaccio è così buono...devo proprio comprare la farina!!
RispondiEliminaBuona serata, Stefania
Grazie per aver condiviso con noi questi tuoi dolci ricordi
RispondiEliminaSe passi da me c'è un piccolo premio per te!
Un sereno e gioioso fine settimana
nonnAnna
Auguri anche da parte mia,bello il post,che gioia ritrovarti.
RispondiEliminaBuon fine settimana,un abbraccio.
E tanta ricchezza di sentimenti passerà al nipotino.....
RispondiEliminaA domenica!
RispondiEliminaRicorda che hai un angelo accanto a te ! Un carissimo saluto
Recuerda que tienes un ángel a tu lado. ¡Un gran saludo!
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Ricordo i fotografi di strada in qualche località turistica dalle mie parti,Erano abbastanza vituperati perché cercavano di strappare qualche soldo alle coppiette ed ai nonni dei bambini.
RispondiEliminaPerò,se vogliamo, vendevano per qualche cento lire, una grande magia : sapevano fermare il tempo.
Bellissima sia la foto che il post... grazie per il castagnaccio...
RispondiEliminaC'è un atmosfera magica... un profumo di altri tempi che riempie il cuore e rimane indelebile...
Buona domenica
Bellissima la foto in bianco e nero, dolci ricordi d'altri tempi!
RispondiEliminaImmagine splendida dove traspare la dolcezza di tua nonna e la tua tenerezza! E' davvero speciale!
La torta ha un aspetto magnifico! La ricetta da copiare!
Buona serata da Beatris
Che dolcissima bambina!!!! Bei ricordi Sandra! E il castagnaccio?!?! Quant'è buono!!!!! Io lo faccio come te con in più qualche pezzettino di buccia d'arancia...se sapevo che lo facevi venivo a trovarti^___^... Non lo faccio mai perché lo mangerei solo io e, tanto bene non mi farebbe!
RispondiEliminaOra vado a leggere l'incontro