La pentola di alluminio borbotta sul fornello a gas e riempie di profumato vapore la piccola cucina.
La mamma, assorta nei suoi mille pensieri, sorveglia le grosse bolle che la zuppa di pane produce e tiene a bada gli schizzi di brodo bollente manovrando con sapienza il cucchiaio di legno.
Il suo sguardo stanco ritrova luce posandosi sulla bimba che saltella nei pressi della stufa accesa ; le sta dicendo che fa freddo e che i calzettoni di lana non dovrebbero essere a ridosso delle caviglie ma ben tirarti fin sotto le ginocchia, quando la maniglia della porta - che non è mai chiusa a chiave - si abbassa e il babbo entra insieme a una gelida folata di aria della sera.
Ha un sorriso dolce, sornione e una mano occupata a reggere il cesto di legna che ogni sera porta dalla cantina fino su al quarto piano; l'altra mano è affondata nella tasca sinistra del ruvido cappotto nocciola dal disegno spinato.
Il borbottio della pentola si fonde di colpo con un misterioso e prolungato suono metallico proveniente da quella tasca.
Il borbottio della pentola si fonde di colpo con un misterioso e prolungato suono metallico proveniente da quella tasca.
La bimba non saltella più e guarda il babbo che le sorride, le sorride con le labbra e anche con quei suoi bellissimi occhi azzurri: lei ora lo sa , è sicura che da quella tasca uscirà ... cosa uscirà mai...?
Non saltella più e aspetta.
Aspetta e "ascolta", insieme a quel suono metallico, il dialogo muto di babbo e mamma; è un dialogo di eloquenti e rapidi sguardi tra loro ... " ...ma cos'hai comprato mai? ...lo sai che si deve risparmiare..."...sì lo so, non avrei dovuto, ma..."
Da quella tasca uscì un gattino di latta caricato a molla che correva e si rotolava sul pavimento portando con sé una pallina colorata.
Per me, che ricevevo un solo giocattolo all'anno la notte della Befana, quella sera di febbraio del 1955 è una nitida fotografia a colori nella memoria del cuore.
E quel gattino di latta è tra i miei tesori più preziosi.
E quel gattino di latta è tra i miei tesori più preziosi.
Un bel post di ricordi, ma che lancia un bel significato contro questa società troppo consumista e senza valori.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Il Cavaliere ha riassunto perfettamente quello che volevo scrivere anch'io. Bella la figura della mamma ed anche del papà che mi ha fatto venire subito in mente l'espressione del mio quando stava per regalarmi qualcosa..Un regalo degno di essere ricordato dentro ad un momento degno di essere ricordato..
RispondiEliminaCiao Sandra.
Cara Sandra, è veramente un post che ci lascia un sorriso!!! ne abbiamo bisogno un po tutti.
RispondiEliminaTomaso
Grazie di questo tenerissimo ricordo della "memoria del cuore". Hai raccontato la scena così bene che...l'ho vista!
RispondiEliminaUn abbraccio, carissima Sandra!
Questo post è una pagina di vita a colori!!!! Un saluto grande
RispondiEliminaMi ci sono affezionato persino io leggendo, a quell'oggettino così pieno di significato e tenerezza.
RispondiEliminaUn abbraccione.
Vabbè, taccio, però che bello leggere un post così.
RispondiEliminaCristiana
Penso di capire cosa si prova quando si rivede un oggetto così caro. I bravi ed amorevoli genitori sanno lasciare bei sentimenti e dolci ricordi che riempiono la vita e fan diventare belle persone capaci di essere brave mamme e brave nonne come te.
RispondiEliminanascevo sette mesi dopo, ma quel giocattolo ha un qualcosa di familiare di tanto tempo fa quanto i giochi non erano tanto articolati.
RispondiEliminaUn ricordo dolcissimo! Ciao, Arianna
RispondiEliminaChe bel post…non ho mai avuto questo tipo di giocattoli ma ricordo bene i gattini a molla ed anche le scimmiette che suonavano i piatti…
RispondiEliminaUn abbraccio
Carmen
Sento qui nostalgia d'altri tempi e di altre atmosfere che si sono perdute con l'arrivo di un presunto benessere per tutti, trasformato oggi in povertà per tutti.
RispondiEliminaBello questo tenerissimo quadretto famigliare.
delizioso amarcord
RispondiEliminaun abbaccio
Certamente quel gattino è tra i tuoi tesori più preziosi e hai fatto benissimo a parlarne accompagnando la foto con le tue dolci e tenere parole.
RispondiEliminaUn caro saluto,
aldo.
ps. il regalo più prezioso a me tanto caro è stata in regalo dai miei una piccola scatola di costruzioni in legno.
ciao Sandra, bellissima storia emozionante ci si immedesima in quei tempi, bellissimo il gattino per quello che rappresenta, rimarra' sempre un caro ricordo, ciao grazie buona giornata rosa.
RispondiEliminaMa lo sai che io avevo un cagnolino simile? Che bei ricordi, cara Sandra!
RispondiEliminaCommovente e bel ricordo della tua infanzia!
RispondiEliminaIo avevo un bambolottino piccolo e di latta che gattonava: devo avercelo in montagna...
sono queste le cose più preziose altro che soldi e gioielli ma queste piccole cose.....conservalo con cura....e sarà stupendo passato a tuo nipote un gg....baci.glo
RispondiEliminaCerti ricordi ci accompagnano per tutta la vita e ci riscaldano il cuore.
RispondiEliminamentre leggevo, ho immaginato la scena.
Un tesoro di ricordo.
ma che bello questo post. Mi piace.
RispondiEliminabello questo pezzo della tua storia personale a me invece ricordo un scimmietta a molla che suonava dei piattini, unico regalo di sempre, eppure ero felice come una pasqua
RispondiEliminaAmo i tuoi piccoli-grandi tesori ! Un abbraccione
RispondiEliminaGrazie Cavaliere
RispondiEliminaHyde, quegli sguardi sono impressi a fuoco nella memoria. Grazie.
RispondiEliminaFelice di esportare sorrisi. Grazie Tomaso.
RispondiEliminaContenta di esserci riuscita. Grazie Annamaria.
RispondiEliminaRicordi a colori nitidissimi! Ciao Simo, grazie.
RispondiEliminaTroppo buono, zio Scriba.
RispondiEliminaCiao Cristiana; senza parole...tu. Da non credere, ah, ah, ah!
RispondiEliminaSai Madame che scrivendo pensavo con tanta tristezza a tutti i tuoi ricordi portati via per sempre da quegli orribili figuri...
RispondiEliminaE ora sono pezzi rari e anche un po' costosi! Che mondo buffo.
RispondiEliminaGrazie Ranata.
Grazie Arianna. Per fortuna l stragrande maggioranza dei ricordi di infanzia è dolce.
RispondiEliminaSìììì, Carmen è vero. C'era anche una scimmietta che sbatteva i piatti: molto diffusa a quel tempo; ne aveva una il mio cuginetto.
RispondiEliminaGrazie Ambra. Un po' di nostalgia ..sì. Ma , devo dire, non troppa. Per fortuna sogno ancora e sono più proiettata verso il futuro, non tanto al passato. Ma i ricordi sono comunque una dolce compagnia ogni tanto.
RispondiEliminaGrazie Gabe. Un abbraccio a te e alla bella Sicilia.
RispondiEliminaGrazie Aldo. Alcuni oggetti si caricano di significati, vero?
RispondiEliminaUn abbraccio a te.
Erika,... ce l'hai ancora il cagnolino di latta?
RispondiEliminaSì, un oggetto carico di significati. Grazie Rosa.
RispondiEliminaEh...mi ricordo anche questo bambolotto che gattonava; lo si vedeva nelle vetrine dei "giocattolai" e, soprattutto, sulle bancarelle alle fiere. Grazie Lella.
RispondiEliminaChissà se lo vorrà, mio nipote. Lo spero. Grazie Gloria.
RispondiEliminaRosy, era il mio intento: fare immaginare la scena. Grazie mille.
RispondiEliminaGrazie RobbyRoby
RispondiEliminaCarmine...sì, mio cugino aveva quella scimmietta e me la ricordo bene.
RispondiEliminaEravamo davvero felici per questi piccoli doni.
Grazie, a presto.