OVVERO: CHE FINE HANNO FATTO OGNISSANTI E LA COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI?
Come ho già detto in precedenza, questa ricorrenza non mi dice granchè.
Ma in questo periodo sentiamo il bisogno di stare il più possibile in compagnia e chiacchierare, ascoltare, ridere e sorridere.
Come ho già detto in precedenza, questa ricorrenza non mi dice granchè.
Ma in questo periodo sentiamo il bisogno di stare il più possibile in compagnia e chiacchierare, ascoltare, ridere e sorridere.
Così quando abbiamo ricevuto da cari amici un simpatico invito ad un Halloween-party, ovviamente in maschera, abbiamo accettato. Io molto volentieri, amo i travestimenti "carnevaleschi". Mio marito un po' meno ma l'ho convinto.
Da giorni mi sto dando da fare per costruire gli orridi travestimenti. Ho ritrovato alcuni oggettini che usavo a scuola per la tombola (di Halloween, appunto! ) : ragnetti, topolini, un piccolo scheletro, un cappello a punta...
L'idea non è originale ma....cucio, taglio, incollo, ...
Ecco qualche altra fotografia.
Il testo che accompagna le immagini non è mio. E' una riflessione di Mariella Iannicelli.
Lei è, come me, una maestra in pensione. Suona la fisarmonica ne "La Rumorosa" della quale ho già parlato qui.
Ha cento altri interessi e da tempo la incito ad aprire un blog tutto suo.
Vi lascio alle mie foto ed alle riflessioni di Mariella. Che io condivido.
" Da quando nelle scuole elementari la lingua inglese è diventata una seconda lingua, accanto all'insegnamento della lingua stessa, si affiancano conoscenze che riguardano usi e costumi dei paesi anglosassoni.
Il consumismo in questi giorni fa da padrone soppiantando il ricordo e la memoria.
Anch'io ho contribuito, quando ero in servizio, alla diffusione di questa festa .
Per il 31 Ottobre, perciò, in tutte le scuole, ma anche per le vie, nelle piazze, nei locali pubblici e non, "impazza" Halloween.
Il consumismo in questi giorni fa da padrone soppiantando il ricordo e la memoria.
Anch'io ho contribuito, quando ero in servizio, alla diffusione di questa festa .
Perché, però, non far conoscere ai ragazzi quali usanze accompagnano il giorno dei defunti anche nella propria, nelle altre regioni d'Italia e oltre confine?
Non è attraverso la conoscenza del proprio passato, delle proprie radici e nel confronto con gli altri che si costruisce una identità culturale?
Interessanti tradizioni un po' ovunque in Italia ricordano questa festa, che affonda le sue radici in un antichissimo e ricco patrimonio culturale europeo, accumunate dall'idea che in questo giorno i cari scomparsi tornino sulla terra per visitare i propri affetti.
Molte attenzioni si rivolgono ai bambini per indurre in loro famigliarità con la morte e con il mondo degli antenati, per aiutare i piccoli a non avere paura della morte.
Ed allora ecco che il Sicilia si fanno cacce al tesoro per trovare dolci e giocattoli portati nella notte dai morti, si preparano pupi di zucchero, la martorana, biscotti da regalare ai bambini come legame profondo tra la vita e la morte. "...I morti nel portare ai propri parenti i cibi prelibati (martorana, biscotti a forma di ossa, pupi di zucchero, ramette di miele…) “materializzano” con gioia il proprio spirito..."
Ho trovato molto interessante una festa che si ripropone ogni anno ad Orsara, un paesino in provincia di Foggia dove la notte del Primo Novembre in tutto il paese si accendono i lumini all'interno delle zucche e si fanno falò, facendo bruciare la ginestra.
E' una festa di luci che permette alle anime di purificarsi attraverso il fuoco e di trovare la vie del Paradiso che viene indicata dai lumi delle zucche.
Un interessante libro può soddisfare i curiosi che vogliono documentarsi sulle tradizioni di questa festa nel nostro Paese ed altrove.
Ciao Sandra, abbiamo tante tradizioni comuni e, allo stesso tempo, diverse in ogni regione.. ed è giusto ricordarle e valorizzarle, fanno parte del nostro patrimonio! Un abbraccio e buona festa
RispondiEliminacarmen
Che onore essere ospitata nel tuo blog! Buona e spensierata festa!Mariella
RispondiEliminaInteressanti le riflessioni di Mariella. In effetti questa festa dovrebbe far sì che i bambini "familiarizzino" con la morte, ma visto la fatica che facciamo noi adulti in questo senso...c'è ancora molta strada da fare! Mi piacciono le cose che stai preparando per il tuo travestimento, ma poi ce lo farai vedere? Buon Halloween, Sandra!
RispondiEliminaE' importante conoscere altre tradizioni...
RispondiEliminaCiao tesorino!
Sandra hai letto la mia nota su Piligrena? Come è in contrasto con la tua Marcolfa! La prima fa paura e la seconda porta fortuna.
RispondiEliminaMariella
si in ogni paese e citta' ci sono tante tradizioni, e' bello conoscerle.
RispondiEliminaio non sono da meno....la mia casa e' addobbata con zucche e streghette e la sera del 31 ottobre accendo sul terrazzzo candele e zucche luminose!!
Il tuo post mi è piaciuto moltissimo e mi hai fatto ricredere su un senso di fastidio che ho sempre provato quando si festeggia Halloween. Mi è sempre sembrato un provincialismo italiano che a tutti i costi deve imitare gli americani. Ma invece, quello che dici sulle tradizioni non solo nostre ma di tutti i popoli, in paarticolare dell'Europa, è vero ed ora guardo ad halloween con altri occhi.
RispondiEliminaGrazie Carmen. Buona vacanza anche a te.
RispondiEliminaMariellina l'onore è tutto mio.
RispondiEliminaPrendo l'augurio di spensieratezza e me lo coccolo. Grazie cara.
Grazie Ninfa. La prossima settimana qualcosa , di questa pazza festa, mostrerò.
RispondiEliminaMariella, dove, su facebook? No, non l'ho vista e non riesco ad accedere ora.Tra un po' usciamo.Ma se non rientro tardi...
RispondiEliminaMariella, DEVI PROPRIO ATTIVARE UN BLOG TUTTO TUO!!!
Vorrei davvero vedere il tuo terrazzo Nanussa. Ce lo mostri?
RispondiEliminaAmbra io ho sempre pensato la stessa cosa. Quando ancora insegnavo, all'inizio di questa sottile invasione "allouinesca" ho anche tentato di contrastare...poi ho dovuto rassegnarmi ma di pari passo si parlava anche della nostra tradizione.
RispondiEliminaE' vero comunque che l'origine è europea e celtica.
Ti auguro un felice week-end...lungo, questa volta.
Ho Sandra, come sai sono allergico alle zucche poi io abito non lontano dal cimitero quindi ti dico chiaro e tondo la storia delle streghe proprio non mi và, mi basta vedere passare tutte le vadove che porta il pulmino messo a disposizione dal comune altro che allouinesca....
RispondiEliminaSei preziosa come sempre cara Sandra,ho girato le tue notizie ai miei alunni dimostrando loro che questi giorni non sono solo una festa americana.Buona domenica a te.
RispondiEliminaHai ragione Maresco, di "streghe" te ne passano davanti già abbastanza...eh...eh...eh!
RispondiEliminaMi unisco all'invito di lettura di cui sopra: E. Baldini e G. Bellosi, che conosco anche personalmente, sono due appassionati e preparatissimi studiosi di cultura popolare, (in particolare di quella romagnola), cui hanno dedicato molti libri, sia scritti in collaborazione che singolarmente.
RispondiEliminaE' stato proprio grazie a Eraldo Baldini che molti anni fa ho iniziato ad approfondire lo studio sule origini delle tradizioni popolari, che già da tempo trovavo affascinante argomento.
Aspetto curiosa di vedere il risultato finale dei tuoi costumi "hallouineschi" e ti auguro una Buona Festa.
Grazie MImì. Mettere il naso nella tua aula è un grande onore. Lo riferirò a Mariella.
RispondiEliminaCiao Sandra, molto interessante il tuo post! Anche io sono curiosa di vedere il tuo travestimento, e per il resto, t'informo che è tutto OK!!! Ciao, un bacione!
RispondiEliminaDi sicuro da noi Halloween andrebbe preso più alla leggera. Ma forse per molti é già così. Una occasione per distrazioni leggere ed innocue. Un abbraccio!
RispondiEliminaE' sempre bello scoprire altre tradizioni,grazie Sandra!
RispondiEliminaDolcetto o micetto? :D Buon Halloween anche a te,un bacionee!
Sandra ti auguro un buon fine settimana e buona festa di Halloween!!
RispondiEliminaCi racconterai com'è andata la festa poi, guarda che ci contiamo, eh?
RispondiEliminaCiao Sandra bello questo post! Interessante infatti sapere le tradizioni delle varie zone !Fra l'altro anche regioni o solo citta' molto vicine,spesso si differenziano parecchio da questo èpunto di vista! Ad esempio qui a Mantova molte cose sono diverse in varie circostanze ( ad esempio Natale e Santa Lucia)da altre citta' della Lombardia come Milano che pure non è molto distante!
RispondiEliminaCiao bason!
I miei figli piccolissimissimi non si sono lasciati influenzare dai commenti del padre e come dici tu inizialmente dal fatto che con l'inglesizzazione abbiamo preso usi e costumi non proprio consoni alla tradizione. Beh io sono per metà francese. Noi siamo più gnucchi (si dice?) su quest'argomento. Siamo più tradizionalisti.
RispondiEliminaPosso prendere il banner contro la caccia?
Ivonne
Alessandra, anche questa volta mi hai salvato la vita al blog!!
RispondiEliminaPer quanto riguarda il travestimento "allouinesco"...è in arrivo un post : mica pensavate di schivarlo, vero?!
Davvero solo un'occasione per distrarsi in innocente allegria. Grazie Adriano
RispondiEliminaShiri, micetto. Ovviamente!
RispondiEliminaGrazie Francesca. E' stato un finesettimana molto intenso!
RispondiEliminaAngelo, cerrrrrrto che lo racconto...mica ve lo schivate!!!
RispondiEliminaE' vero ciò che dici . La ricchezza delle diversità è enorme. Vanno raccontate, tramandate. Come ricchezza , appunto.
RispondiEliminaIvonne, benvenuta. Prendi pure il bannerino anti-caccia.
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