Lei è tesa, preoccupata, ansiosa. E' andata a trovare sua madre che abita vicino alla stazione, in via Palestro al 19.
Deve rientrare a casa ed ha una certa fretta ..."
Inizia in questo modo un mio post dello scorso anno, di questi giorni.
Parla dei sei ragazzi delle Fonderie Riunite, sei operai trucidati dai celerini il 9 gennaio 1950 a Modena ... esattamente sessantadue anni fa, oggi.
La ragazza che affannosamente cerca di attraversare la strada è la mia mamma.
La si vede qui a sinistra ritratta proprio in via Emilia da un fotografo di strada, alcuni mesi dopo ... nel carrozzino ci sono io.
Mio babbo era un operaio con qualifica di "saldatore specializzato" e mi ha raccontato tante volte, fin da quando ero ragazzina, del tiro al piccione di quel giorno.
Lo rivedo sulla sua bicicletta, borsa con il pranzo appesa alla canna, pedalare verso la fabbrica , con ogni tempo atmosferico.
Lui e la sua vecchia bici. Lui e le sue ruvide mani callose. Lui e lo spazzolino che usava per grattare via il nero dalle unghie. Lui e il suo cappottino di lana spigata. Lui e lo strato di fogli di giornale sotto il maglione. Lui e il suo "padlèin" (tegamino doppio a chiusura ermetica) per riscaldare a "bagno-maria" il pranzo che mamma gli aveva cucinato.
Alcuni giorni fa un amico (grazie Massimo)mi ha inviato via mail il testo di una lettera scritta dal figlio di un operaio Fiat: ho rubato lì il titolo di questo post.
In questi giorni di grandi cambiamenti per il mondo del lavoro e non solo, in questo giorno di memoria, ...rileggerla mi ha fatto ricordare e riflettere.
Se poi si ha tempo e voglia, ecco qui:
5 minuti che vale la pena "perdere"
5 minuti che vale la pena "perdere"
Grazie per il ricordo e la memoria....non c'ero naturalmente, nel senso che no ero nata, e non ci sono nemmeno ora nel senso che sono emigrata....ma anche qui il mondo del lavoro non e' granche' anzi forse e' peggio, perche' non c'e' un barlume di tutela....
RispondiEliminaCerto che lo ricordo quel tuo post, cara Sandra. Mi son ricordata anch'io del mio papà e dei suoi sacrifici.
RispondiEliminaAbbiamo imparato tanto da loro.
Ricordo il tuo post ma ancor più ricordo quegli anni, ne avevo 15 ma si cresceva in fretta allora.
RispondiEliminaHo partecipato allo sciopero e alla manifestazione. Come ricordo bene gli altri operai trucidati dalla polizia, per chiedere un pezzo di pane, come ricordo bene i contadini meridionali morti a Melissa, Montescaglioso.... me li ricordo bene da rabbrividire quando vedo le piazze e le strade intitolate a De Gasperi, mi bruciano ancora le manganellate della celere. PER QUESTO MI AGGREGO MALVOLENTIERI CON CHI SI ISPIRA A LUI
SCUSA LO SFOGO SANDRA,MA QUANDO CI VUOLE.......E CI VUOLE!
Sandra, questo tuo ricordo è una testimonianza per tutti noi....grazie per averlo proposto perchè ci hai dato l'occasione di riflettere e meditare
RispondiEliminaCon vergogna ammetto di non avere mai conosciuto questa tragica vicenda.
RispondiEliminaE ti ringrazio, cara Sandra, di averla riproposta dandole un titolo che migliore non era possibile:
"Odorava di dignità".
Ciao e grazie ancora,
Lara
ricordo il tuo post....
RispondiEliminaalcune cose non dovrebbero essere dimenticate,fai bene a spolverarle
Baci
Ciao Sandra! Io, come te, sono nata negli anni cinquanta, non ho conosciuto tutti i disagi e la tragica povertà della guerra e degli anni prima..ma i miei genitori si ed il loro stile di vita, i sacrifici ed il gran lavoro che facevano..quelli li ricordo anch'io, anche se ero piccola..Sarà per questo che amo il recupero e il riciclo, e non mi sono mai identificata nel consumismo e nell'ostentazione, come altre persone che conosco..mah..speriamo che la crisi ci insegni un po' di sobrietà e di rispetto, ma la vedo dura guardandomi in giro..un abbraccio e buona settimana!
RispondiEliminaCarmen
Ed io ti dico che devi sempre essere orgogliosa del tuo papà che, ne sono certo, odorava di dignità per quello che era: un uomo degno di rispetto e da ammirare.
RispondiEliminaNon sapevo di questa tragedia.
RispondiEliminaMi consola pensare che oggi non potrebbe più accadere un fatto del genere.
Cristiana
Ciao Sandra. Sono commeossa e senza parole...ho letto anche l'altro post...morti assurde!
RispondiEliminaBaci.
Nunzia
Sandra, ci è venuta la pelle d'oca, purtroppo viene da dire che siamo soli più che mai, che siamo solo dei numeri noi del ceto operaio, del ceto medio, noi che siamo coloro che devono sopportare sacrifici immani senza avere nessun diritto, nessuna garanzia. Parliamo del precariato, parliamo di chi a 50 anni è ancora lavoratore precario, chi gli rinnoverà il contratto a 60 anni, a 62, 64, 65 dato che dovremo lavorare fino a quell'età e forse oltre? Ma tra questi politici o professori c'è qualcuno che sappia guardare in faccia la realtà? Perchè decidere a tavolino, affossare i cittadini onesti che chiedono solo lavoro e dignità e fare sempre e solo gli interessi di chi detiene potere e denaro, tutto questo non ha niente di equo e qui ci arrabbiamo, dov'è l'equità nella manovra che è stata fatta? Dov'è la possibilità di crescita se il nostro potere d'acquisto è stato minato fortemente dall'aumento dell'Iva, dei carburanti, della tassazione, se le prospettive per il futuro sono così incerte, traballanti? Siamo fortemente delusi e soli.
RispondiEliminaUn abbraccio da Sabrina&Luca
Cara Sandra, tristemente, ricordo il tuo post.
RispondiEliminaQuanti sacrifici hanno fatto i nostri genitori e nonni...
E tanti giovani ora ne faranno.
Lovely old picture Sandra..... i like it.
RispondiEliminaCiao, Joop
Erano donne e uomini che odoravano indubbiamente di dignità. E' cosa degna e giusta ricordarli.
RispondiEliminaUn titolo che coglie fino in fondo lo spirito di uomini e donne di un'epoca. Me lo ricordo perfettamente il tuo post dello scorso anno.
RispondiEliminaHo aggiunto un breve video (5 minuti appena). L'ho ritrovato su FaceBook grazie ad Arturo Ghinelli che, tra l'altro, è nipote di uno dei caduti, Arturo Malagoli. Come dice lui: perchè i giovani sappiano.
RispondiEliminaGrazie Francesca...quel barlume di tutela lo si deve alche a questi morti. Buona settimana, carissima!
RispondiEliminaE' vero Erika, abbiamo imparato tanto. E abbiamo il dovere di fare la stessa cosa verso i figli e i nipoti.
RispondiEliminaCi vuole, ci vuole,...concordo Maresco.
RispondiEliminaCiao Simo, grazie a te.
RispondiEliminaGrazie Lara...non ti devi vergognare per la "non conoscenza". Qualche responsabilità a questo proposito l'abbiamo tutti.
RispondiEliminaMai dimenticare , Lu. Mai.
RispondiEliminaCarmen siamo proprio in sintonia.
RispondiEliminaLo sono Aldo, lo sono. E tanto.
RispondiEliminaGrazie.
Sempre alta la guardia, però, Cristiana. Sempre alta.
RispondiEliminaGrazie.Buona settimana.
Sì, davvero tragedia, Nunzia. Il senso va ricercato nel miglioramento delle condizioni di lavoro successive a quei periodi...tutto espresso "da pelle d'oca" nelle testimonianze registrate nel video che ho aggiunto questa mattina al post.
RispondiEliminaGrazie. Buona settimana.
Luca e Sabrina grazie....sacrifici , ora, dopo un ventennio di testa sotto la sabbia, sono indispensabili. Dobbiamo guardare avanti, stare all'erta e continuare a lottare . Per non rendere vani tutti quei morti...e quanti altri episodi contemporanei o successivi ci sono stati....
RispondiEliminaE' vero, Gianna.
RispondiEliminaThanks Joop: she is my mom....1950! You can't see me : I'm in the pram.
RispondiEliminaEsattamente il mio pensiero. Grazie Adriano.
RispondiEliminaGrazie Ambra...il titolo non è un mio pensiero....l'ho mutuato da una magnifica lettera scritta dal figlio di un operaio Fiat.
RispondiEliminaciao Sandra grazie per questo ricordo,molto emozionante e da brividi, fai bene a ricordare queste cose, come altre non bisogna dimenticare il passato, grazie per il video e le testimonianze drammatiche, ciao buona settimana rosa a presto
RispondiEliminaTESORA...
RispondiEliminaoggi con questo post sono sobria.
Convengo e sono pienamente d'accordo con il sig. Adriano.
Grazie Sandra, sai mesciare cultura a creatività, sapere e conoscenza...questi coktail fanno del tuo blog uno dei miei preferiti....per non parlare della persona. 10 con lode! ;o)
Kisses a lot. NI
Mia dimenticare queste tragedie.
RispondiEliminaCara Sandra, non ricordo il post perchè ti ho conosciuta da alcuni mesi... ma di sicuro si fa ricordare perchè è un gioiellino... immagini...emozioni... e ricordi si intrecciano alla perfezioni e scorrono davanti agli occhi come un film...
RispondiEliminaComplimenti
Buona settimana
E' un post che racconta di persone piene di dignità. Mi sono commossa.
RispondiEliminaFai bene a ricordare.. e noi con te.
Un abbraccio
Nou
Ci sono persone, cara Sandra, che come te, avrebbero molto da insegnare a questo paese! la memoria è qualcosa di straordinariamente forte, non và nè sottovalutata nè discriminata! La dignità è un fattore fondamentale e concernente alcuni esseri umani e tu, in questo post, (proprio come da tua citazione), hai saputo renderne davvero l'idea ... di che cosa sia realmente! Complimenti.
RispondiEliminaCiao cara,
RispondiEliminami associo a chi ti ringrazia di questo tuo ricordo che poni alla nostra attenzione e meditazione.
Onore e rispetto x la loro dignità...
*Un abbraccio*
M@ddy
Certe tragedie non andrebbero mai dimenticate...anche perchè sono ancora drammaticamente contemporanee!!!
RispondiEliminafantastico il tuo post fa riflettere tanto
RispondiEliminaHo rivisto anche mio padre dalla tua descrittiva.
RispondiEliminaDopo anni di campagna per guadagnare la pagnotta dovette andare in Fabbrica, alla Falck ed anche lui in bicicletta si recava a prendere il treno con gli orari dei tre turni...ed anche lui si portava la schiscetta per riscaldare il pranzo..ed anche lui si metteva i giornali (quando c'erano) sotto la maglia di lana...ed anche lui si puliva le unghie con lo spazzolino di crine...ed anche lui ha sofferto tanto di ingiustizie tremende.
Ricordi pesanti che non si cancellano e che ci portano a riflettere sulle stupidità di oggi.....(chiudo, altrimenti sparo).
ciaooo Sandra
(a)Il video (soprattutto il finale)
RispondiElimina(b)Le persone che hanno vissuto quella tragedia sulla propria pelle.
(c)I loro commenti da intervistati.
Un mixer straordinario che tocca i sentimenti più reconditi e non mi vergogno a scriverlo una lacrima ha rigato il mio viso(sarà perché amo la giustizia).
Cordialità. Edo
bellissimo post,ricordare è doveroso,un abbraccio
RispondiEliminaAltra pagina vergognosa della storia.
RispondiEliminaLa polizia non aveva ancora smaltito l'influenza fascista. Un fatto di incredibile durezza e atrocità.
Hai fatto bene ricordare questo fatto, ed ogni anno devi riproporlo.
Grazie, ciao, buona giornata.
non bisognerebbe mai dimenticare....glo
RispondiEliminaio credo che proprio quando cercano di calpestare la dignità delle persone questa emerga in tutta la sua limpidezza!!!
RispondiEliminaBuon anno Sandra
..che dire.
RispondiElimina...aggiungerei però che anche ogni "epoca" ha le sue "battaglie" .
ciao Vania
Il tuo post e' una testimonianza di cio' che e' accaduto e del quale non tutti erano a conoscenza. E' un'occasione per riflettere e capire.
RispondiEliminaAdesso di fronte a noi abbiamo altre sfide, L'Italia non e' "guarita" ma e' fatta da noi italiani che abbiamo avuto e avremo la forza di andare avanti e ce la faremo come sempre.
Ps: ma i parlamentari, potevano diminuirsi un po' lo stipendietto pero'... :-)
Ciao Rosa, grazie per il tuo commento. Tornando alla tua vincita...sorteggio della befana...hai vinto una sciarpa, ricordi? Ti dico di nuovo( ma poi non lo farò più perchè non vorrei importunarti) che non posso inviartela se non ho il tuo indirizzo di casa...ovviamente mica è obbligatorio ma sarebbe carino che tu me lo dicessi se non ti va. Ciao
RispondiElimina:O)
Grazie Ni, per tutto ciò che mi scrivi. Apprezzo molto.E è ricambiato.
RispondiEliminaCavaliere concordo.
RispondiEliminaGrazie Zicin, buona settimana anche a te.
RispondiEliminaGrazie Nou, un abbraccio anche a te.
RispondiEliminaGrazie Stefania, sei sempre molto affettuosa e gentile.
RispondiEliminaE anche io ringrazio te, Maddy. Ciao.
RispondiEliminaVero, Davidombra. Vero!
RispondiEliminaGrazie anche a te, Giovanna.
RispondiEliminaAbbiamo molto in comune, Carla.
RispondiEliminaEdoardo, grazie, capisco. Io ascolto i testimoni e vado in pelle d'oca.
RispondiEliminaUn abbraccio anche a te, Gabe. Grazie.
RispondiEliminaLo farò, Adamus. Lo farò.
RispondiEliminaGloria, mai. Finchè potrò.....
RispondiEliminaLuigi sono convinta anch'io.
RispondiEliminaCertamente, Vania.
RispondiEliminaChris...a furia di insistere....TENIAMO DURO, dai!
RispondiElimina:O)
Che bel post! Quanti ricordi ti sovvengono? Baci.
RispondiEliminaTanti, davvero. Sarà la vecchiaia che avanza.
Eliminala lettera di Luca Mazzucco è davvero meravigliosa, commovente sino alle lacrime
RispondiEliminaVero, Randi.
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